Il 24 giugno 2016 il Comune e le Parrocchie Cattoliche dell’Unità Pastorale 45 della Diocesi di Torino, sottoscrissero l’innovativo accordo “Charta di San Massimo”, per suggellare una comune tensione per la ricerca del bene comune, all’insegna della corresponsabilità e della fratellanza predicate dal primo Vescovo di Torino. La strada del dialogo permanente è stata aperta. Le parrocchie cattoliche, ortodosse e il comune promuovono un ascolto attento a scorgere prospettive convergenti, intraprendendo forme di sostegno, per assicurare proposte educative e formative, solidarietà e vicinanza a coloro che nella comunità locale si trovano in difficoltà.
"Questo speciale legame tra diverse Comunità religiose è sintetizzato dalla stessa storia della S. Elisabetta, chiesa cattolica con il campanile protestante che ospita un rito ortodosso", ha detto il Sindaco Casciano. "La firma della Charta costituisce il presupposto perché questo cammino di collaborazione e possa crescere insieme, moltiplicando le opportunità di aggregazione delle persone, contrastandone l’isolamento, fornendo servizi attivi di aiuto, rafforzando la rete solidale e sociale".
Una rete territoriale efficace e vieppiù preziosa nel tempo presente, afflitto gravemente dalla pandemia, che richiede alle persone di convivere forzatamente con un protratto distanziamento fisico, e le istituzioni di prossimità, conosciute ed affidabili, operative in modo coordinato e sollecito, sono risorsa per un reale sostegno educativo e sociale.
Questo partenariato ha trovato il pieno apprezzamento e supporto da parte della Diocesi della Chiesa Cattolica di Torino nonché da parte dell’Episcopato Ortodosso Rumeno in Italia. L’accordo potrà essere replicato anche in altri territori e con ulteriori Confessioni Religiose.