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Eventi | 12 marzo 2021, 09:56

Il cavaliere di Calvino parla al suo pubblico "inesistente": con Jacob Olesen, in scena 40 personaggi

Appuntamento con il nuovo spettacolo di "Solo in teatro" della Fondazione Cirko Vertigo sabato 13 marzo

Jacob Olesen

Jacob Olesen nel recital "Il cavaliere inesistente"

Un cavaliere perfetto, scrupoloso, pignolo e fedelissimo al suo signore Carlo Magno, fatto soltanto di un'armatura vuota, senza sostanza. Sarà uno dei più amati personaggi nati dalla penna di Italo Calvino il protagonista del prossimo appuntamento con Solo in teatro, progetto della Fondazione Cirko Vertigo ideato dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi. 

Venerdì 13 marzo, alle ore 21, sarà trasmesso in streaming su www.niceplatform.eu il recital Il cavaliere inesistente, di e con Jacob Olesen, che darà vita ad Agilulfo Bertrandino dei Guildiverni, eroe dell'ultimo capitolo della "trilogia araldica" di Calvino. Razionale e perfezionista, cerca di sopperire al suo deficit maggiore: non esiste. La storia del cavaliere è quella di chi vorrebbe essere preso in considerazione proclamando la propria volontà di vivere e di compiere imprese di valore, per cui valga la pensa essere vissuti. Tutto è risolto, sulla scena, in un unico atto, da un unico attore che letteralmente si traveste da tutti i personaggi (40 in totale) tra armature vere e false, clangori di scena, musiche e canti.

Guerre, battaglie, intrighi e vendette si intrecciano proprio come nel libro fantastico. Suspense, gioco e divertissement sono assicurati: un trompe-l’oeil letterario tutto da scoprire e assaporar.

Per passare da un personaggio a un altro utilizzerò atteggiamenti fisici e accenti diversi, quindi mi servirò di corpo e voce per parlare di qualcosa che non esiste, di un vuoto – spiega Olesen -. Il testo di Calvino rappresenta un po' tutti noi, perché fa riflette sulla ricerca dei vuoti che abbiamo e che costantemente vogliamo riempire di qualcosa. Desideriamo lasciare un segno nel mondo, ma poi alla fine cosa rimane di tutta questa ricerca? Siamo un po' tutti il cavaliere inesistente. Nel quotidiano vogliamo fare qualcosa per convincerci che ci siamo, quello che facciamo ci sembra sempre importante, ma per chi non ci conosce, in fondo, cosa importa?”.

Ciò che in questo momento storico rende doppiamente interessante, per l'artista di origine svedese, portare in scena Calvino, deriva dal fatto che “il pubblico quel sabato sarà inesistente pur essendoci, in streaming. Si tratta di un pubblico su cui ora il teatro deve fare affidamento, perché senza di lui avremmo il vuoto. Il pubblico dal vivo manca, perché manca la relazione diretta e profonda che si ha con esso, sentendo il suo respiro e la sua energia, come facevano un tempo i cantastorie. Il teatro ha bisogno di pubblico ma il fatto di poter arrivare ad esso in streaming per me è un'occasione incredibile e preziosa”.

Manuela Marascio

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