Il Comune di Torino è stato condannato in primo grado, in una causa civile, a risarcire 29 abitanti del quartiere San Salvario per i presunti danni subiti a causa dei rumori della movida.
La denuncia contro la 'malamovida' si riferiva al periodo che va dal 2013 al 2018, ossa dalla precedente all'attuale consiliatura di Palazzo Civico. L'amministrazione comunale sta ora valutando di fare appello.
"I problemi collegati alla movida - evidenziano da Palazzo Civico - non sono riconducibili esclusivamente alla mancata adozione di un Piano dell'inquinamento acustico, come affermato nella decisione del tribunale, ma hanno carattere ben più ampio, con aspetti di ordine pubblico e di tutela delle attività economiche del territorio".
L'amministrazione ricorda inoltre che in tema di movida "la Città ha adottato nel tempo ordinanze e regolamenti e anche stipulato accordi con associazioni di categoria del commercio".
"Questa condanna in primo grado è uno degli elementi che concorrono a dare la misura di quanto in San Salvario come in Vanchiglia, in Borgo Rossini come in piazza Vittorio, la malamovida sia a Torino una questione seria e grave", ha attaccato il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano. "Praticamente non c'è stato lockdown per la malamovida, con frastuono assordante e costante va "bene" e quando va male spaccio e risse. Maggiori controlli e la presenza non saltuaria del Presidio Interforze sono la sola soluzione".
"Una sentenza che dà ragione ai residenti che per anni hanno dovuto subire l'incapacità di centrosinistra e grillini nell'arginare la malamovida", hanno dichiarato gli esponenti di Fratelli d’Italia Enzo Liardo e Giorgio Pivano della Circoscrizione 8.