"La ricorrenza dell'Unità d'Italia sia per noi uno stimolo, deve servirci come carburante. Questi 160 anni ci ricordano che qualcuno prima di noi ce l'ha fatta, specie in quest'anno complicato, dove ognuno ha messo in campo tutte le proprie forze e dato fondo alle energie personali. Ora abbiamo bisogno di fermarci e ricaricarci". Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervenendo alla cerimonia per i 160 anni dell'Unità d'Italia organizzata dal Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
"Come uomo, non come presidente, a volte mi lascio prendere dallo sconforto - ha proseguito -, ma, quando succede, mi affaccio dalla sede della Regione, in piazza Castello, e guardo il palazzo dove è nato il nostro primo Senato. Da questo ricavo l'energia da trasmettere ai cittadini, l'insegnamento di chi prima di noi ha saputo affrontare le difficoltà per il bene dell’Italia. E penso che insieme ce la faremo".
Parole che si uniscono a quelle dalla sindaca Chiara Appendino: "L'unità non l'hanno fatta solo Garibaldi, Cavour, Mazzini, ma anche milioni di cittadini che furono protagonisti attivi della storia. Mi piace pensare che quella voglia di partecipazione sia un valore conservato ancora oggi nel nostro Paese. Nonostante la pandemia, vedo che quel fermento esiste ancora, e mi riferisco alla stragrande maggioranza di persone che ha dimostrato il proprio valore nell'ultimo anno; giovani, professionisti, operatori che stanno dando il massimo mettendosi al servizio degli altri".
Alla cerimonia è intervenuto anche il ministro della Cultura Dario Franceschini: "Mai come in questo periodo abbiamo capito cos’è l'Italia senza cinema, teatri e musei. Deve esserci un nuovo rinascimento della cultura, i musei devono fare la loro parte aprendosi come centri di innovazione e ricerca. Quest'anno ricorrono anche i 700 anni dalla morte di Dante, la cui opera è diventata patrimonio nazionale. Dovremo rimboccarci le maniche come hanno fatto i nostri padri e nonni, perché la cultura diventi motore della rinascita".