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Attualità | 17 aprile 2021, 12:35

"Fuori gli antiabortisti dai consultori": protesta a Torino. Marrone replica: "Mettetevi il cuore in pace" [VIDEO e FOTO]

Protesta e flash mob in piazza Castello: due manifestazioni per dire no al bando della Regione Piemonte che consentirà alle associazioni pro-vita di entrare nei consultori e ospedali

La manifestazione in piazza Castello, a Torino

La manifestazione in piazza Castello

"Fuori gli antiabortisti dai consultori: sulle nostre vite e sui nostri corpi decidiamo solo noi". È questo il grido delle oltre duecento donne e uomini che questa mattina si sono ritrovate in piazza Castello per difendere il diritto all'aborto. Le reti "Più194voci" e "NonUnaDiMeno" hanno organizzato per oggi due manifestazioni - la seconda dalle 15 in piazza Carignano - per dire no al bando della Regione Piemonte che consentirà alle associazioni pro-vita di entrare nei consultori e ospedali.

"Consultori luoghi di tutela delle donne" 

"Luoghi - spiegano le due realtà - che dovrebbero essere deputati alla promozione della libertà di scelta e di autodeterminazione, alla tutela della salute delle donne così come alle persone transessuali che necessitino di cure o assistenza". "Aprire i consultori a queste organizzazioni integraliste - continuano Le reti "Più194voci" e "NonUnaDiMeno" - significa mortificare, mettere in difficoltà, ostacolare una volta in più ogni donna che vuole interrompere la gravidanza". 

Flash mob di donne vestite da ancelle come in "The Handmaid's Tales" 

Dal microfono decine di testimonianze di donne su che esperienza terribile fosse l'aborto prima della legge 194, mentre in parallelo andava in scena un flash mob. Una decina di ragazze vestite come nel telefilm "The Handmaid's Tales", che racconta un futuro dispotico dove la donne sono sottomesse e "utilizzate" solo per fare figli, hanno sfilato per la piazza, per poi appendere ad un filo steso decine di grucce e mazzi di prezzemolo grondanti vernice rossa come sangue. Intorno decine di persone esponevano cartelli con scritte come "La 194 non si tocca", "Aborto libero e sicuro", "Libere di usare il farmaco Ru486".

Marrone replica:"Oltre 30 centri di aiuto alla vita hanno partecipato bando in 10 asl piemontesi" 

E alla piazza ha voluto rispondere in diretta il promotore del bando, l'assessore regionale Maurizio Marrone: "Si mettano il cuore in pace, oltre trenta centri di aiuto alla vita hanno partecipato al bando in dieci ASL piemontesi, comprese tutte quelle torinesi, e andremo fino in fondo per garantire a queste associazioni l’apertura degli sportelli di volontariato negli ospedali". 

"Altro che manifestazione per i diritti, questa piazza ideologica protesta contro le politiche di sostegno alla maternità che la Regione mette in campo per aiutare le tante donne costrette ad abortire per problemi economici e sociali, alla base della maggior parte di interruzioni di gravidanza, come dimostra anche il crollo di natalità registrato in questi tempi di crisi economica da emergenza covid" conclude l'esponente della giunta Cirio. A fargli eco la parlamentare di FdI Augusta Montaruli:"I dati parlano chiaro, la libertà di scelta delle donne deve essere tutelata per davvero, e questo lo si può fare soltanto offrendo tutto il supporto necessario a chi sceglie di proseguire la gravidanza".

A replicare all'assessore la consigliera regionale del M5S Sarah Disabato, che dal microfono ha detto:"Marrone si metta l'anima in pace, perché io non me la metto: lui continua a scappare e non si confronta nelle sedi istituzionali. Non è giusto fare propaganda sui diritti delle donne". 

"Non possiamo fare entrare nelle nostre Asl, nei nostri ospedali e nei nostri consultori persone o associazioni che in tutta Italia conducono delle campagne d'odio contro le donne, o che parlano dell’aborto come prima causa di femminicidio al mondo: Icardi ha forse già pronto anche un bando per mettere i no-vax nei centri vaccinali?" è il commento di Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

"Non vogliamo neppure parlare delle modalità con cui la Giunta regionale vuole consentire a quelle associazioni violente di entrare negli ospedali pubblici perché è oggettivamente imbarazzante" conclude Grimaldi.

Diritti, Comune contro Regione

"Nel mezzo della pandemia più grave dell'ultimo secolo, la Giunta regionale parla solo di impedire l'aborto e favorire il gioco d'azzardo. Vergognosi. L'assessore stia sereno, il cuore di questa piazza batte e continuerà a battere finché questa porcata non sarà cancellata. Queste idee puzzano di morte, e noi ci vogliamo vive" è il duro commento di Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino.

Cinzia Gatti

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