/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 26 aprile 2021, 19:28

"Mancato accordo": ora su Embraco si allungano ombre sempre più scure. "La curatela smentisce il Ministero"

I sindacati e la curatela non hanno trovato una sintesi sulla richiesta di cassa integrazione, funzionale all'avvio del progetto Italcomp. Licenziamenti sul tavolo, ma non prima del 22 luglio

Manifestazione di operai in via Magenta

Ancora stamattina i lavoratori ex Embraco hanno manifestato davanti all'assessorato regionale al Lavoro

"Mancato accordo". Sono queste le due parole che nessuno, tra sindacati e istituzioni locali, sperava di sentir pronunciare al termine della procedura di licenziamento collettivo che si è conclusa il 25 aprile e che riguarda 400 lavoratori dello stabilimento Ex Embraco di Riva di Chieri. E invece, nonostante i ripetuti incontri dell'ultima settimana (alla presenza anche del Mise e della viceministro Alessandra Todde), Fim, Fiom, Uilm e Uglm non hanno trovato una sintesi con la curatela fallimentare di Ventures.

Senza esito il tavolo convocato dall’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, con la stessa Elena Chiorino che fin da questa mattina ha ribadito la sua disponibilità a trovare un compromesso utile a guadagnare tempo e consentire il lancio del progetto Italcomp. Restano confermati i licenziamenti dei 400 lavoratori ex Embraco, che partiranno il 22 luglio al termine degli ammortizzatori sociali.

Dunque, fino a quel momento ci sarà tempo per trovare una soluzione. Ma l'obiettivo condiviso era di trovare un modo per allungare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali. Uno scenario che - leggi alla mano - i legali della curatela non hanno sostenuto: hanno anzi nuovamente ribadito di non essere nelle condizioni di inviare la richiesta di cassa integrazione per Covid, nonostante quanto sostenuto dai tecnici del ministero del Lavoro al tavolo convocato venerdì scorso dal Mise. La direzione del ministero aveva infatti affermato che la situazione del fallimento Ventures rientra tra le tipologie di aziende che possono utilizzare lo strumento.

Uno stallo senza uscita

Insomma: il paradosso emerge in tutta la sua chiarezza quando, da una parte, il Ministero conferma la volontà di sostenere i lavoratori, anche trovando interpretazioni ad hoc. Dall'altra, però, i curatori fallimentari sostengono il contrario. Una situazione che già questa mattina ha spinto i sindacati metalmeccanici (con l’assessorato regionale al Lavoro) a preparare il testo di un emendamento al decreto Sostegni per autorizzare l’utilizzo della Cig per i lavoratori ex Embraco. Un emendamento al Decreto Sostegni.

Una situazione che, giorno dopo giorno, ha esasperato gli animi. Sia dei lavoratori che dei loro rappresentanti, increduli di fronte a una situazione che a volte si fa fatica a comprendere fino in fondo.

 

"La curatela smentisce il Ministero del Lavoro?"

Prendiamo atto che il curatore Gili e la curatela smentiscono le dichiarazioni del ministero del Lavoro rispetto alla richiesta per cassa Covid per i 400 lavoratori ex Embraco - sibila Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino -. La procedura di licenziamento collettivo si chiude con un mancato accordo e questo significa che a breve partiranno le lettere per i licenziamenti collettivi. Insieme alle Regione Piemonte e all’assessore Chiorino, le organizzazioni sindacali hanno scritto al ministro Orlando per avere delle conferme sugli ammortizzatori sociali e sull’emendamento al decreto Genova che è stato prodotto oggi. Serve tempo perché il progetto italcomp possa svilupparsi”.

La curatela del fallimento non intende richiedere la cassa Covid, deve intervenire il Governo e confermare, formalizzandolo in un documento ufficiale, quanto affermato nell'incontro di venerdì, ovvero che ci sono le condizioni per la richiesta di cassa Covid - aggiunge Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom -. Ci attiveremo inoltre da subito per avere gli strumenti normativi per la proroga della cassa integrazione straordinaria per superare la scadenza del 22 luglio. C'è bisogno del tempo per verificare il piano Italcomp, non è accettabile avere 400 persone in mezzo alla strada dopo il 22 luglio, dopo tutti i sacrifici di questi anni. Chiamiamo tutti i soggetti, per primo il Governo alle proprie responsabilità”.

Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim di Torino, sottolinea: “Il mancato accordo non deve precludere la possibilità o la volontà di trovare le soluzioni più idonee per prorogare la cassa integrazione. A questo punto al ministero del Lavoro non rimane che ripristinare la proroga di sei mesi riguardante la cassa per cessata attività. Il Mise e il ministero del Lavoro dimostrino di credere al progetto Italcomp dando la possibilità di prorogare la cassa integrazione e di realizzare il piano ambizioso di Italcomp. Se così non fosse, vorrebbe dire che si stanno prendendo in giro per l’ennesima volta i lavoratori e questo non è più accettabile”.

È inaccettabile - conclude Ciro Marino, segretario Uglm Torinoche di fronte a tutte le richieste volte a trovare soluzioni per scongiurare la procedura delle lettere di licenziamenti collettivi, solo oggi si è convenuto che solo di fronte ad atti formali il curatore possa bloccare la procedura. E intanto i lavoratori vagano in uno stato di confusione dettato da mancate soluzioni”.

Chiorino: "Vissuta una pagina che nessuno avrebbe voluto vivere"

"Oggi abbiamo firmato una pagina che nessuno di noi avrebbe mai voluto sottoscrivere – dice l’assessore al lavoro Elena Chiorino al termine della convulsa giornata sulla questione Embraco -. Nel primo pomeriggio abbiamo inviato una lettera al Ministro del Lavoro Andrea Orlando sottoscritta con i sindacati in cui è stata richiesta con la massima urgenza di verificare ogni possibile utilizzo di ammortizzatori sociali applicabili per dare copertura finanziaria ai lavoratori Embraco dal 23 luglio fintanto che non prenda forma il progetto Italcomp. Chiederemo di presentare un emendamento governativo al Dl Sostegni “salva-CIGS” per i lavoratori di Chieri (ex Embraco), per individuare un’adeguata soluzione amministrativa. Cercheremo ogni strada percorribile per quanto il conto alla rovescia del 22 luglio sia inesorabile, insisteremo per avere un riscontro da parte del Ministero del Lavoro che ribadisca nei fatti le parole delle scorse settimane".

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium