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Attualità | 27 aprile 2021, 10:00

Coronavirus, il Toro va verso un altro 4 maggio 'in forma ridotta'

In attesa delle comunicazioni ufficiali della società, il padre spirituale granata Don Riccardo Robella anticipa: "Sarà una celebrazione del Grande Torino più simile a quella dello scorso anno che alle altre del passato"

l'esterno del Filadelfia il 4 maggio scorso

Coronavirus, il Toro va verso un altro 4 maggio 'in forma ridotta'

Quel rito laico, che riunisce i tifosi granata in una fede coinvolgente quanto quella religiosa, che da 72 anni vuole ricordare la tragedia di Superga , per il secondo anno di fila si svolgerà in forma ridotta, causa Covid. Proprio nell'anno in cui, per decisione della Regione Piemonte, il 4 maggio è diventata la Giornata della Memoria del Grande Torino.

Si sperava che quello che era successo nel 2020 sarebbe rimasto un unicum nella storia, ma il perdurare della pandemia costringe la società granata ad attendere fino all'ultimo per comunicare il programma ufficiale delle celebrazioni degli Invincibili. In continuo contatto con le autorità politiche e sanitarie, così come era successo un anno fa di questi tempi, il Toro non ha ancora annunciato cosa intende fare, ma pare quasi certo che non ci sarà neppure nel 2021 la salita al Colle della squadra per la messa di suffragio, conclusa con il capitano Belotti a leggere i nomi delle 31 vittime di fronte al cippo loro dedicato.

Don Riccardo Robella, padre spirituale granata, non ha voluto dare indicazioni certe, ma dalle sue parole si capisce bene l'aria che tira: "Penso che sia giusto e doveroso attendere le comunicazioni ufficiali della società, che ogni giorno è in contatto con gli enti preposti. Nulla è stato ancora definito, ma si va verso una celebrazione più simile a quella dello scorso anno che alle altre del passato". Messa sì, messa no. A Superga o nuovamente al Filadelfia: questi sono i punti ancora da dirimere ed anche se da ieri Torino e il Piemonte sono tornati in zona gialla, in casa granata nessuno vuole correre rischi di assembramenti o problemi di ogni genere.

Saranno quasi certamente, insomma, celebrazioni non aperte al (grande) pubblico ma piuttosto riservate a pochi intimi, come avvenne un anno fa con la salita a Superga di Urbano Cairo e di una ristretta rappresentanza di dirigenti e parenti delle vittime, per deporre una corona di fiori, mentre don Riccardo celebrava la messa dal piazzale di un Filadelfia a porte chiuse.

Manca una settimana alla ricorrenza ed è facile pensare che i nodi verranno sciolti solo un paio di giorni prima della ricorrenza. Mentre il Toro squadra è di nuovo precipitato in zona retrocessione, dopo la sconfitta contro il Napoli. Nella serata di lunedì prossimo, a poche ore dal 4 maggio, andrà in scena una sfida delicatissima contro il Parma: guai a non vincerla, vorrebbe dire rischiare davvero la serie B e macchiare il ricordo di capitan Valentino e degli Invincibili.

Massimo De Marzi

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