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Economia e lavoro | 30 aprile 2021, 11:31

Crisi e lavoro, il tour dell'Ugl fa tappa a Torino: "Chiarezza sulle infrastrutture e tutela contro le delocalizzazioni" [VIDEO]

Domani la conclusione a Milano. Capone e Murella: "Chi prende soldi pubblici si impegni a rimanere almeno 7 anni sul territorio"

Fa tappa a Torino il tour di Ugl che si conclude domani a Milano

Fa tappa a Torino il tour di Ugl che si conclude domani a Milano

Trentuno tappe, prima di arrivare sotto la Mole. Il tour dell'Ugl - partito da Roma e passato per Napoli oltre ad altre grandi città - fa la sua fermata oggi a Torino, in attesa di arrivare alla conclusione domani, in occasione del Primo maggio, a Milano.

Un'iniziativa che ha attraversato l'Italia a bordo di un bus e con uno slogan chiaro: "Il Lavoro Cambia anche Noi”. L'obiettivo? Raggiungere nei singoli territori i propri iscritti, i dirigenti e tutti i lavoratori alle prese con una crisi economico-sociale che sta rendendo ancora più gravi le disuguaglianze che già esistevano prima della pandemia da Covid.


"Siamo qui a Torino per affrontare due temi che incidono profondamente sul tessuto sociale del territorio: le infrastrutture e la delocalizzazione - dicono Paolo Capone, segretario generale Ugl e Armando Murella, che di Ugl è il segretario regionale -. Servono nuovi criteri per monitorare la realizzazione delle opere infrastrutturali, per sistemi e settori. Ed è fondamentale garantire una corretta informazione alle imprese e cittadini sulle tempistiche di avvio e attuazione delle opere nei vari territori".

"A causa dei confini europei “sempre più mobili”, inoltre - aggiungono i due sindacalisti - assistiamo ad una lenta delocalizzazione che si muove su tre direzioni. La prima, secondo cui le fonti sono prodotte sempre più al livello locale e regionale, la seconda che registra il ruolo sempre più dominante, nel nostro ordinamento, delle fonti europee e la terza che vede la nascita di centri di produzione normativa diversi da quelli previsti in Costituzione. Come Ugl riteniamo necessario promuovere la stipula di contratti di insediamento tra le imprese e la Regione Piemonte attraverso i quali si impegnano le aziende al mantenimento dell’attività per almeno sette anni dall’erogazione del contributo regionale".

In questo senso, il pensiero corre fin troppo facilmente alla vertenza della Ex-Embraco, dove è presente (insieme a Fim, Fiom e Uilm) anche la rappresentanza di Uglm Torino. "Deve essere fatta chiarezza al più presto dopo oltre tre anni di assoluta incertezza per 400 lavoratori e famiglie".

"Il diritto al lavoro è quest'anno anche il diritto a poter lavorare - dice l'assessore regionale Maurizio Marrone -. E quindi bisogna impegnarsi e fare sentire a tutta la politica la necessità di fare ripartire l'economia, con una campagna vaccinale che possa davvero accelerare e con decisioni su aperture e regole che non siano pregiudiziali". "Non si può tenere la società in una bolla, con blocchi a sfratti e licenziamenti - prosegue - ma servono soluzioni strutturali".

Massimiliano Sciullo

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