"In riferimento ai fatti occorsi nella notte di domenica al Cpr, si fa presente che il cittadino guineano Balde, giunto presso la struttura il 10 maggio scorso, era stato sottoposto nella stessa giornata a visita medica, risultando idoneo alla vita di comunità". É quanto si legge in una nota diramata dalla questura di Torino, dopo il suicidio del giovane migrante di 23 anni, che si é impiccato nella stanza del Centro di permanenza per il rimpatrio, in cui era stato posto in isolamento.
"Due giorni dopo - si legge - effettuava un colloquio con uno psicologo incaricato dall'ente gestore del Centro, dal quale non emergevano criticità di alcun genere. Successivamente, il 13 maggio, a seguito di visita medica, il giovane veniva collocato in isolamento per motivi sanitari a tutela della propria salute e di quella degli altri ospiti della struttura".
La nota della questura conclude sottolineando che "era stata calendarizzata un’ulteriore visita psicologica di controllo in questi giorni".