Accordo giallorosso nelle Circoscrizioni di Torino per non "regalare alla destra il territorio". È questa la proposta di Sinistra Ecologista, per bocca del dirigente Arci ed esponente Jacopo Rosatelli, in vista delle Comunali. Questa mattina il partito - che annovera tra gli attivisti gli ex assessori comunali Ilda Curti e Federica Patti e Luca Sardo dei Fridays for Future - ha presentato ai giardini Sambuy il suo simbolo e il manifesto.
"Crediamo nella politica che si sporca le mani con la realtà"
"Vogliamo dare voce - ha spiegato Rosatelli - in Consiglio Comunale a chi crede nella giustizia sociale ed ambientale, a chi crede nella necessità di fare cose radicali per salvare il pianeta. Noi crediamo nella politica che si sporca le mani con la realtà".
E dalle sei pagine programmatiche emerge una città inclusiva, che punta sull'economia circolare, sul trasporto pubblico e la riduzione di auto in circolazione, sull'abbattimento delle barriere architettoniche, sui diritti LGBTQI, sul recupero dell'edilizia scolastica e sulla cultura.
"Appendino bene su ciclabili e contrasto discriminazioni ed omofobia"
Temi in parte portati avanti in questi anni dalla giunta Appendino. Dell'attuale amministrazione, spiega Rosatelli, "salviamo l'impegno per le ciclabili, il contrasto alle discriminazioni e all'omofobia e l'impegno per i diritti civili come il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali".
Da qui l'idea di un'intesa "nelle Circoscrizioni con le forze democratiche e progressiste del M5S. Se non sarà possibile al primo turno, quello che chiediamo è di avere un candidato in grado di ottenere un consenso ampio". E Sinistra Ecologista pensa che questo possa accadere con Francesco Tresso, che verrà infatti sostenuto alle Primarie.
"Contro la destra smontare retorica lotta agli ultimi"
E per contrastare l'avanzata della destra, come spiega l'avvocato Alice Ravinale, è necessario "lavorare per smontare la retorica semplicistica della lotta agli ultimi, partendo dal presupposto che bisogna lottare contro i problemi e non contro la vittima, che viene identificata come minaccia ma che spesso sta messo peggio di noi".