Una fuga da Torino a Palermo anticipando l'ondata che nell'ultimo anno e mezzo ha investito l'intera penisola, invertendo una tendenza consolidata nei decenni tra nord e sud. Una ricerca musicale che è fatta di radici, profumi, umanità, quella di Buzzy Lao (all’anagrafe Alberto Salerno, classe ‘87), cantautore torinese di origini calabre, ma siciliano d'adozione, che a maggio ha pubblicato il suo ultimo singolo, Fango, frutto di un lavoro intenso - a metà tra la vecchia scuola del cantautorato anni ‘60 e ‘70 e il nuovo folk internazionale - portato avanti nella sua casa palermitana, dove vive dal 2019.
"Mi sono innamorato di Palermo durante le registrazioni del mio primo disco, HULA, nell'aprile del 2015 agli Indigo Studios di Fabio Rizzo - spiega il bluesman -. La trovo una città molto viva dal punto di vista musicale, emana delle buone vibrazioni. Ho fin da subito stretto amicizia con tanti colleghi, conosciuti in giro per concerti. Così, nel 2019, quando ho deciso di tornare per il secondo disco Universo / Riflesso, ho capito che poteva essere la mia vera casa".
La permanenza sull'isola è stata poi incoraggiata dalla pandemia a inizio 2020, che ha spinto Buzzy Lao a piantarvi definitivamente una base per continuare a produrre musica cullato dal suono delle onde: "Vivere su un'isola è un sogno che ho sempre avuto. La Sicilia, come crocevia di civiltà, è un luogo che riflette al meglio tutte le mie diverse influenze musicali. E poi la amo moltissimo dal punto di vista geografico, mi godo il contatto diretto con la natura".
E al contatto con la terra rimanda il titolo stesso della nuova ballata, Fango, scritta la scorsa estate per un'amica speciale: "Stava affrontando un periodo complicato della sua vita dovuto alla fine di una relazione in età non più adolescenziale e non riusciva più a vedere il bello nelle cose - racconta l'artista -. Sono momenti in cui ci si trova a fare un bilancio delle nostre esperienze, ci si interroga sugli errori commessi, e questo può portarci a perdere la connessione con la realtà dei fatti. Dall’ascolto del brano si percepisce un'intimità quotidiana che riaffiora anche nei rumori casalinghi: mentre registravo, in un pomeriggio di pioggia, ho deciso di catturare il suono con i microfoni in casa e di fare apparire e scomparire in modo inatteso questa ripresa durante il brano".
Per rendere più vivo il rimando all'età della fanciullezza perduta, Buzzy Lao ha anche voluto affidarsi alle sonorità della chitarra classica, giocando con le corde di nylon e le accordature aperte, di chiara matrice oceanica. Una tessitura musicale in cui si condensa l'ultima generazione di Josè Gonzalez e King of Convenience, mentre la scrittura si rifà a un cantautorato minimalista, misterioso e sognante, a cavallo tra Nick Drake e Niccolò Fabi.
E se gli si chiede: torneresti indietro?, la risposta è piuttosto chiara: "Ora come ora sono molto contento della mia situazione, ma credo che per ogni periodo ci sia un posto giusto. A 21 anni ho lasciato tutto per andare a Londra a conoscere la musica britannica che tanto mi attraeva. Volevo scoprire le origini del rock e sono rimasto lì sei anni, in quella fase della mia vita ne avevo bisogno. Poi sono rimasto qualche anno a Torino, che, a livello di laboratorio musicale, considero in Italia una delle città più intriganti, dove davvero c’è ancora la possibilità di fare palestra. Poi ho sentito i bisogno di pensare al lato più personale del mio percorso e mi sono visto abitante di questa isola. Ora che ho la fortuna di stare qui, no, non tornerei indietro".
Quest'estate Buzzy Lao sarà in tour acustico, chitarra e voce, a Napoli, Bologna e Milano, oltre alla sua Palermo. A Torino è in programma una data a Off Topic il 9 luglio.