Lavori in corso, a Settimo Torinese, per cercare di mantenere aperto l'ospedale della città, che nel 2020 ha registrato una perdita pari a oltre 3 milioni di euro. A cui se ne aggiunge un altro per il primo trimestre del 2021.
Martedì prossimo i soci pubblici dell'ospedale, l'Asl della Città di Torino, l'Asl To4 ed il Comune di Settimo, si incontreranno per "individuare un percorso giuridico e amministrativo che consenta di continuare a garantire i servizi assistenziali. E, anche, di potenziarli.
Le possibilità, a detta della Regione Piemonte, sono due: l’attivazione di una nuova sperimentazione, oppure una gestione diretta in capo alle Asl.
"L’Assessorato sta vagliando tutte le ipotesi giuridicamente percorribili per rendere sostenibile la prosecuzione delle attività assistenziali erogate dal presidio di Settimo – dichiara l'assessore regionale Luigi Icardi - sia nel breve che nel medio e lungo periodo, avendo come priorità la risposta ai bisogni di salute della popolazione di riferimento. Stiamo avendo continui contatti tra le parti interessate, con i necessari e dovuti supporti legali, per acquisire tutti gli elementi utili in vista delle prossime assemblee ordinarie e straordinarie, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, appropriatezza delle prestazioni e soprattutto di sostenibilità in termini giuridico ed economici del progetto".
Lo scorso Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, gli operatori sanitari del nosocomio settimese, erano scesi in piazza, su invito della sindaca Elena Piastra per sollecitare la Regione Piemonte a decidere del loro futuro in tempi rapidi. Protestavano per evitare che il presidio diventasse una struttura privata.
In questi anni, l’Ospedale di via Santa Cristina, destinato al trattamento delle post-acuzie, della riabilitazione e della lungodegenza, è stato infatti gestito dalla Società S.A.A.P.A. S.p.A., composta dalla Regione Piemonte che, attraverso l'Asl Città di Torino e l'Asl To4, ha la maggioranza delle quote (52%), dalla Città di Settimo (31,48%), dalla Cooperativa Frassati (16,50%) e dalla partecipata Patrimonio (0,02%). La stessa Cooperativa, dal 2007, fornisce 170 dipendenti ma l’ultima delibera regionale a conferma di questo assetto, attivo dal 2009, è però scaduta nel 2019.
Qualche mese fa, il tribunale di Torino aveva infatti fissato una proroga per la Cooperativa Frassati al 16 maggio.