Come influenzerà l'intelligenza artificiale il mondo del lavoro? E' una domanda che risuona ormai da tempo. E che ancora adesso (come in passato per altre evoluzioni tecnologiche) oscilla nella risposta tra le rassicurazioni e i timori più consolidati. Dal punto di vista sindacale, la partita "vera" è quella dei diritti, come dimostrano ancora gli ultimi episodi di cronaca in cui le nuove economie spesso sfuggono a tutele e principi consolidati.
"L'intelligenza artificiale ha già modificato le nostre vite e il nostro modo di lavorare - dice Enrica Valfrè, segretaria generale di Cgil Torino - e quindi bisogna anche capire come cambiano le dinamiche di contrattazione. Ci sono poi aspetti etici, di conoscenza e di responsabilità pubblica".
Impossibile, in questo senso, non pensare ai fatti drammatici che si sono verificati nei giorni scorsi a Biandrate, con un sindacalista (Adil Belakhdim) travolto e ucciso durante un presidio legato proprio al mondo delle consegne e dei trasporti. "La logistica è uno dei settori più colpiti dagli effetti dell'intelligenza artificiale, dove da subappalto a subappalto si perde il controllo dell'organizzazione del lavoro e la sicurezza - prosegue Valfrè -. La tecnologia non è mai neutra: bisogna sempre mettere le persone al centro".
[Un momento del dibattito ospitato presso la sede della Cgil Torino]
Il tema è stato al centro del dibattito nella mattinata di oggi, presso il Teatro Q77 di corso Brescia 77, in occasione dell'iniziativa organizzata dalla Cgil Nazionale e dalla Cgil Torino su intelligenza artificiale e lavoro. Una cornice non casuale, visto che proprio Torino punta a diventare la capitale italiana proprio su questi temi.
"La sfida tecnologica non cambia i principi fondamentali legati ai diritti dei lavoratori, alla libertà degli individui e al rispetto della persona", dicono i rappresentanti dei lavoratori.
Su queste considerazioni l’iniziativa del 21 giugno intende approfondire i temi legati all’intelligenza artificiale e alla contrattazione di nuove tutele. "Proprio perché la tecnologia non è mai neutra, è necessario che il sindacato entri nel merito della discussione - dice Cinzia Maiolini, responsabile Ufficio Lavoro 4.0 Cgil Nazionale -. Altrimenti si rischia di aumentare le differenze e le sperequazioni sociali. Non è mai "colpa" della macchina, se qualcosa va storto. Ma evidentemente di una programmazione che non ha tenuto conto di un'eventuale possibilità di pericolo".
E senza dimenticare il mondo del cosiddetto "big data". Gusti, preferenze e dettagli spesso personali che stanno diventando la vera ricchezza dei grandi colossi del settore, perché alimentano l'intelligenza artificiale.
Sul tema, è stato presentato anche il volume realizzato dalla Cgil nazionale “IA: lavorare con l’intelligenza artificiale”: un manuale pubblicato da Futura Ediesse che vuole rappresentare un vademecum sulla intelligenza artificiale che, a partire dalla discussione europea e internazionale sul tema, mette al centro il ruolo della contrattazione.
"La tecnologia non va demonizzata - aggiunge Susanna Camusso, responsabile Politiche di Genere e Politiche Europee ed Internazionali Cgil Nazionale -, ma essendo ciò che influenza e influenzerà la nostra vita e il nostro lavoro, è essenziale per la qualità della vita di tutti noi poterla regolare".














