"Riconoscere la Cultura come bene primario ed essenziale della comunità cittadina, fonte di sviluppo economico e benessere sociale psicofisico. Assicurare il diritto inalienabile ad accedere, praticare e produrre cultura". E ancora: "Valorizzare, anche sul piano nazionale ed internazionale, il patrimonio storico, artistico, culturale ed ambientale della città e promuovere la conoscenza delle tradizioni culturali piemontesi e delle altre culture e specificità della comunità cittadina".
E' con questa modifica dell'articolo 2 dello Statuto della Città di Torino, approvata in Sala Rossa, che il Consiglio comunale ha voluto riportare la cultura in cima alla lista delle priorità per la comunità torinese. Da oggi, infatti, lo Statuto della Città la riconosce come "bene primario ed essenziale".
La Sala Rossa ha infatti approvato con 30 voti una deliberazione di iniziativa consiliare proposta dal consigliere Vincenzo Napolitano (M5S), che ricorda tra l’altro come si tratti di un principio stabilito dalla stessa Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948.
"E' un primo passo: le altre città e il Governo considerino la cultura non solo nelle parole, ma anche negli atti. Qui a Torino, in un momento di difficoltà economica molto grave, le due istituzioni che hanno retto sono il Poli e Unito, che generano istruzione e cultura" ha ricordato Massimo Giovara (M5s).