Portare il mare a Torino, più precisamente a Porta Nuova. A rilanciare la proposta è il suo ideatore, l’architetto e urbanista Maurizio Zucca, candidato a sostegno di Ugo Mattei sindaco. E per il fondatore di Open House, in caso di vittoria di Mattei alle Comunali 2021, si profila l’incarico di assessore all’Urbanistica.
Parchi e laghi cittadini per mitigare le bolle di calore
Un’idea che nasce da questo assunto. “Il 75% della popolazione in Europa abita in città, da cui evadiamo alla ricerca di ambienti naturali. Ma allora perché non costruirli nello spazio urbano?”. I vantaggi, secondo l’architetto, sarebbero molteplici. Oltra ad evitare “il fuggi-fuggi” -soprattutto estivo -verso mare e montagna fornendo nuovi spazi vivibili ai torinesi, parchi e laghi cittadini potrebbero contribuire a fare abbassare la temperatura, mitigando le “bolle di calore” dovute alla cementificazione.
Con "Spazio Per" il recupero dello Scalo Vanchiglia
Da qui nasce anche la proposta di “Spazio Per”, presentata all’ultima Biennale di Architettura a Roma, che punta a realizzare in città luoghi tipicamente extraurbani che si reggano anche economicamente. Punto di partenza, come spiega Zucca, potrebbe essere lo Scalo Vanchiglia. Posto al confine con la Colletta e i parchi alla confluenza tra Dora, Stura e Po, potrebbe essere il prototipo di un’idea da estendere anche ad altre zone della città. “Questi spazi naturali e verdi – spiega Zucca – potrebbero servire per accumulare il surplus d’acqua dato dai nubifragi per dare vita a spazi destinati alla balneazione, ma anche alla navigazione sui fiumi”. Luoghi destinati a sostenersi anche economicamente da soli, senza prendere “soldi dalle casse pubbliche”, con all’interno nuove attività commerciali e turistiche.
A Porta Nuova un bacino balneabile esterno e una stazione termale interna
Un disegno in cui si inserisce anche il “mare a Porta Nuova”. “Il concetto di stazione di testa – spiega – risale all’800. Oggi la nuova concezione trasportistica, su modello di quanto fatto a Berlino, prevede che i treni attraversino la città: Porta Susa potrebbe avere il ruolo di stazione passante quindi con l’incrocio con le linee della metropolitana, riconvertendo Porta Nuova”. Il progetto, che ha mosso i primi passi nel 2002, prevedeva di realizzare oltre al bacino balneabile esterno una stazione termale all’interno dell’edificio.
Parchi lineari sulle sponde della Dora, Stura e Sangone
L’urbanista lavorerebbe poi sviluppare nuovi parchi lineari anche sulle sponde della Dora, Stura e Sangone, puntando sull’idea di una “Torino città delle acque”. Nascerebbero così isole naturali diffuse in città, che permetterebbero di creare “nuove centralità”, al di fuori del tradizionale “centro storico”.