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Attualità | 23 agosto 2021, 15:20

Street art al Parco Dora per dire no alle molestie di strada

Alice Arduino e il catcalling: ""Le molestie di strada sono all'ordine del giorno per noi donne"

Street art al Parco Dora per dire no alle molestie di strada

L'artista torinese Alice Arduino, dopo aver subito l'ennesimo catcalling per strada da parte di uomini sconosciuti, decide di denunciare le violenze che ogni giorno migliaia di donne subiscono. E lo fa realizzando un'opera di street art a Parco Dora per sensibilizzare al tema.

"My clothes are not my consent. My body, my rules, my choice, #NoCatcalling". "I miei vestiti non autorizzano il mio consenso. Il mio corpo, le mie regole, le mie scelte. No alle molestie di strada", recita lo slogan dell'opera. Il disegno mostra una donna stilizzata con tanti capelli, che ricorda un po' una bambola di pezza, sinonimo di come molti uomini si relazionano e approcciano alle donne: come se fossero oggetti! "Le molestie di strada sono all'ordine del giorno per noi donne.

Battute come "Ciao Bella", "Che bei capelli!", "Bella maglietta aderente!" etc. sono commenti a sfondo sessuale indesiderati, che spesso, soprattutto se camminiamo di sera da sole, non ci fanno sentire sicure ma minacciate da possibili aggressioni". È necessario portare alla luce i fatti, denunciare questa cultura sessista e maschilista che vede la donna come "preda sessuale" che appare agli occhi degli uomini, sempre disponibile quando non lo è affatto!".

Parco Dora è una "free zone" per realizzare street art. È pieno di murales ed è un luogo frequentato da giovani e adulti che fanno sport o passano il tempo a prendere il sole, chiacchierare e rilassarsi. E' il luogo ideale per mandare un messaggio, educare e sensibilizzare alle tematiche sociali e alla violenza sulle donne. In mezzo a molteplici disegni il suo lavoro parlerà di un tema importante che ormai da anni il movimento femminista si impegna a sollevare e denunciare.

Alice, artista e creativa, lo fa esprimendo il suo dissenso attraverso un disegno che possa essere visto da più persone possibili, in cui le donne di tutte le età possano immedesimarsi, mentre gli uomini, comprendere come il loro linguaggio e le attenzioni non richieste verso una sconosciuta, siano indesiderate.

E sottolinea: "Non chiamiamo i commenti a sfondo sessista per strada o al lavoro "complimenti". I complimenti sono quelli fatti in luoghi appropriati, con educazione volti ad un interesse verso una donna, alla sua testa, talento e alla sua persona. Non c'è nulla di male nel dire a una donna che è bella ma è necessario che vi sia confidenza e che lei mostri attenzioni e soprattutto consenso verso l'interesse che un uomo le pone. Se non è ricambiato, se fatto per strada verso una sconosciuta che cammina o nel peggiore dei casi diventa un approccio insistente con battute sessuali, è molestia".

Così in un luogo ricreativo e di gioco viene mandato un messaggio forte che può diventare motivo di dibattito tra i giovani, far discutere e sollevare dubbi sui comportamenti che abbiamo. L'arte ha questo compito: denunciare con immagini e raccontare la realtà cosicché essa possa essere compresa e diffusa.

La realizzazione dell'opera è stata interamente ripresa in un video grazie al "Progetto Maps" che si occupa di valorizzare il quartiere San Donato e verrà inserita all'interno di un breve documentario che racconterà Parco Dora, al Festival CinemAmbiente di Torino.

redazione

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