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Conversazioni | 03 ottobre 2021, 10:40

Parliamo di emozioni, che sono fatte di colori e di parole

Quando non siamo in grado di gestirle, o di comprenderle, possiamo scrivere una poesia

Parliamo di emozioni, che sono fatte di colori e di parole

Le emozioni sono colori. Almeno per me. Non ci credo che se chiudete gli occhi non immaginate il rosso come rabbia e passione e il verde chiaro come calma. Parliamo di emozioni: una forma di conoscenza del mondo e di noi stessi. Non siete d’accordo?

A volte ci prendono alla sprovvista, ci assalgono partendo dallo stomaco e andando come corrente fino alla testa. Che cosa bisogna fare in questo caso? Combatterle? No, capirle, cosa ci comunica lo stomaco? E la gola? Cosa ci vuole dire? Bisogna solo aspettare che passino come un temporale e poi lasciare la nostra mente libera di decifrarle.

Come si può fare? Sono le nostre emozioni e noi siamo coloro che conoscono il nostro corpo e le nostre paure meglio di tutti, anche se magari non lo sappiamo o fingiamo di non saperlo.

Io a volte torno a casa a controllare che tutto sia chiuso (finestre, luci): perché? Perché trovo la città caotica e preferisco rimanere a casa o trovare una scusa per stare in pace. Siamo tutti diversi e ognuno di noi potrebbe avere un’altra ragione per lo stesso comportamento. Come fare a esplorare un mondo che ci appartiene e conosciamo poco? Potreste disegnare. Parlare con qualcuno o scrivere. Io spesso scrivo. Non ci deve interessare la perfezione delle parole ma l’esplorazione di noi stessi e il processo.

Quando le emozioni mi invadono, come il mio fantasma che non voglio conoscere mi sento corrente. Tra le righe di una poesia i colori ci scuotono e si fanno guardare. Li assaporiamo con gli occhi e con l’anima, il loro suono ci penetra nelle vene, la loro voce ci accarezza o elettrizza i pensieri. Il blu è cristallino e il rosso è potente come la voce di un tuono. In questo modo le emozioni non sono altro da noi, non ci travolgono come una marea se non vogliamo, sono mie e vostre e sono la marea che accarezza la nostra pelle e ci infonde energia. Sono quella luce che scuote ma che non controlla ma che noi dirigiamo per capire il mondo e illuminarne le parti buie. Sono il rosso di un tramonto e di un’alba ma soprattutto dell’anima.

La poesia è strumento di conoscenza di noi stessi, come luce che rischiara le parti buie della nostra anima, come unione. Le emozioni ci uniscono perché sono universali e ci appartengono, come la poesia dei colori e della musica, che ci aiutano a superare gli attimi difficili. Il blu del lago della mia anima in cui mi specchio e delle nuvole che scorrono veloci tra i miei pensieri sono me e altro da me.

Senza conoscerci non siamo nulla, siamo fantasmi che vagano in cerca di un punto luce, osservando i colori tra le parole di una poesia, ci capiamo. Come onde di luci nel cielo propagate nel nostro viaggio, i colori sommergono l’anima e costruiscono la visione del mondo. I colori danno forma al mondo e alle mie parole.

La marina

Resta
la latta e il blu e il verde.

Resta l’azzurro
oro rumoroso.

Sgocciolare di bufera.

Manca
l’arcobaleno,
la meraviglia.

Sento perle di pioggia.
Vedo fili di rondini e giri di foglie
muri di mare in ricci di marmo.

Resta l’amore mancato.

Barbara Gabriella Renzi

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