“Siamo stati svenduti e sottopagati, chiediamo dignità”: i lavoratori del settore orafo affiliati alla UILM hanno protestato, questa mattina, davanti alla PGI Cartier di via Cagliari 8 a Torino per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.
Aumento di 112 euro anziché 77
Il sindacato, a proposito, chiede un aumento in busta paga di 112 euro a fronte dei 77 proposti da Confindustria per un settore non solo composto da piccole botteghe artigiane ma anche da grandi gruppi industriali del lusso: “Il contratto – ha spiegato il segretario di UILM Torino Marco Secci – è scaduto da giugno 2020 e, sulla parte economica, ci è stato proposto qualcosa di ridicolo: per il momento abbiamo deciso di fare una lotta senza sciopero in attesa dell'incontro finale in programma il 19 ottobre a Milano; non ci fermeremo, in attesa di segnali convincenti”.
“Non ci fermeremo”
Per un settore che, in tutta Italia, impiega 33500 lavoratori (di cui quasi 500 solo nel torinese) si tratta di una partita fondamentale: “Lavorare l'oro - ha proseguito Secci – richiede alta professionalità e questa differenza tra domanda e offerta si ripercuote sulla difficoltà di trovare personale. La mattina del 18 saremo davanti alla Mattioli per i nostri obiettivi e adeguare il contratto a quello degli altri settori”.