Convocato mercoledì il Tavolo regionale del latte piemontese, al quale ha preso parte anche Cia Piemonte.
“Tutte le parti presenti - ha spiegato Guido Coda Zabetta, delegato di Cia Agricoltori italiani del Piemonte per il settore latte - hanno riconosciuto la crisi del settore. Il problema è che la parte industriale non pare intenzionata a riconoscere un aumento del prezzo del latte alla parte agricola. Auspichiamo che al prossimo Tavolo regionale possa partecipare anche la grande distribuzione, ieri assente. Si deve arrivare a comprendere che i produttori non possono accollarsi da soli il rincaro dei costi. Dalla Regione abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito al fatto che verrà tenuto conto delle difficoltà degli allevatori in sede di Psr. Il Programma di Sviluppo Rurale, però, è uno strumento di programmazione, i fondi non possono essere destinati alle crisi”.
“Siamo soddisfatti di essere riusciti ad ottenere la convocazione di questo Tavolo. Per noi era fondamentale - conclude Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte - far partire un confronto sulle sofferenze dei nostri produttori anche a livello regionale. Gli aumenti delle materie prime e delle fonti energetiche, uniti ad un prezzo non adeguato del latte, stanno mettendo a rischio l’intera filiera piemontese. Alla politica regionale abbiamo chiesto di farsi portavoce a Roma delle nostre criticità. L’obiettivo comune dev’essere quello di riuscire ad arrivare alle soluzioni già presentate al Tavolo nazionale. Se non verrà riconosciuto al più presto un aumento del prezzo del latte alla stalla, molti allevamenti saranno costretti a chiudere”.