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Cronaca | 11 maggio 2025, 12:17

Nel carcere di Torino sempre più malati psichiatrici e tossici: sopralluogo di Pd e AVS

All'esterno una delegazione di "Madri fuori", in protesta contro il nuovo Decreto Sicurezza che colpisce le "donne ai margini"

Nel carcere di Torino sempre più malati psichiatrici e tossici: sopralluogo di Pd e AVS

Nel carcere di Torino aumentano i detenuti con tossicodipendenza e problemi psichiatri, spesso associati, che si trovano a fare i conti con l'annoso problema del sovraffollamento: per una capienza di 800 posti, al momento sono presenti 1.300 persone. Ben 400 in più.

Il sopralluogo

E' questo l'esito del sopralluogo effettuato questa mattina dalla senatrice del Pd Anna Rossomando, insieme alle consigliere regionali Gianna Pentenero, Simona Paonessa e Laura Pompeo, oltre alla capogruppo regionale di AVS Alice Ravinale. Ad accompagnarli anche il dem Davide Mattiello ed Elena Ferro della Cgil Torino. E la giornata scelta non è casuale: in occasione della Festa della Mamma, la visita si è concentrata soprattutto sulla sezione femminile.

"Ogni bimbo ha il diritto di nascere in libertà"

Perché il nuovo "Decreto Sicurezza" colpisce proprio chi deve conciliare lo stare dietro le sbarre e l'avere figli. "Prima di questa legge - spiega una delegazione di "Madri Fuori", che ha accolto i politici con lo striscione "Ogni bambina e ogni bambino ha il diritto di nascere in libertà" - se eri incinta o avevi un neonato venivi scarcerato. Oggi diventa discrezionalità del giudice, che deve essere prudente se c'è il rischio di recidiva. Questa legge è destinata a colpire un gruppo particolare di donne ai margini". 

Il Decreto infatti punisce soprattutto le madri rom. "Come associazione - aggiungono - abbiamo chiesto di aprire una sezione del Consultorio delle Vallette all'interno del carcere: il Comune di Torino si fa promotore di questa proposta presso l'Asl".

"Dissenso criminalizzato"

"La condizione di una detenuta, - ha osservato Rossomando - che è anche madre, è difficile: spesso si accompagna al disagio sociale e psichiatrico. Il nuovo "Decreto Sicurezza" criminalizza il dissenso: c'è un rapporto autoritario dello Stato con il cittadino".

La situazione

"Siamo in attesa - ha aggiunto la capogruppo Pentenero - della nomina del nuovo Garante regionale dei detenuti. Rispetto a sopralluoghi effettuati in passato, si respirano grandi cambiamento delle persone: c'è un aumento di disagio psichico e di tossicodipendenti. Servono strutture alternative per la presa in carico, la privazione di libertà non può essere l'unica soluzione". Le celle poi, come ha spiegato Pompeo, sono molto piccole e "poco decorose: tre metri per poco più di un metro, per due persone".

I numeri

A dare i numeri della sezione femminile è la capogruppo Ravinale: "Ci sono 115 detenute, il 58% italiane ed il 42% straniere: il 21% è in attesa di sentenza. Ci sono troppo persone che non stanno bene, con doppie diagnosi di tossicodipendenza e problemi psichiatrici: questo rende complicato la convivenza". 

"L''80% delle donne rinchiuse - ha concluso Elena Ferro della Cgil - ha figli: molte, anche se i bambini sono piccoli, non li vede da mesi. La nostra attenzione va alle detenute, ma anche ai lavoratori e lavoratrici del carcere che devono fare i conti con i problemi da sovraffollamento".

Cinzia Gatti

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