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Scuola e formazione | 25 ottobre 2021, 07:20

Ecosistema Scuola, in Piemonte ancora troppi edifici necessitano di interventi di manutenzione straordinaria

I dati dell’indagine di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi

banchi di scuola - foto di repertorio

in Piemonte ancora troppi edifici scolastici necessitano di manutenzione straordinaria

In Italia la scuola continua ad andare a due velocità. Resta ampio il divario tra le scuole del Centro Nord e quelle del sud e delle Isole sul fronte dell’edilizia scolastica e dei servizi: troppe ancora le emergenze strutturali da affrontare e le disuguaglianze da colmare, complice anche la pandemia che ha aumentato le disparità, la dispersione scolastica e il disagio sociale.

A fotografare la situazione è il XXI rapporto di Ecosistema Scuola (dati 2020), l’indagine di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi, che fa il punto sullo stato di salute di 7.037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia, frequentati da oltre 1,4 milioni di studenti, a pochi giorni dall’annuncio del Ministro dell’Istruzione Bianchi sulla ripartizione dei fondi del PNRR previsti per questo settore.

I DATI PIEMONTESI

Sul territorio piemontese sono stati indagati 488 edifici scolastici, corrispondenti ad una popolazione pari a 101.595 studenti. Solamente lo 0,6% degli istituti è collocato in zona sismica 1, mentre nessuno di questi in zona sismica 2, a differenza della media nazionale (rispettivamente 4,1% e 30,9%). Tuttavia, il 90,6% è sprovvisto della verifica di vulnerabilità sismica, contro il 68,5% nazionale, obbligatoria per tutti gli edifici scolastici indipendentemente dalla zona sismica nella quale sono situati. 

Solamente lo 0,6% degli edifici scolastici è costruito sulla base di criteri di bioedilizia, in accordo con il trend nazionale (0,9%), a testimoniare la necessità di incrementare gli incentivi per un corretto efficientamento energetico. Solo il 9,2% utilizza fonti di energia rinnovabile ed il 13,5% è dotato di certificazione energetica (13,6% in classe A). Tuttavia, riportiamo un 37,5% di edifici soggetti a tali interventi negli ultimi 5 anni (a differenza del 15,5% nazionale).  

Per quanto riguarda le certificazioni, fatta eccezione per la prevenzione incendi (39,9%) gli istituti piemontesi mostrano un trend migliore di quello nazionale per superamento delle barriere architettoniche (98,4%), collaudo statico (66%) e certificato di agibilità (75%). 

Ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, sulla linea del trend nazionale (rispettivamente 46,1% e 41%), nonostante negli ultimi 5 anni il 61,5% degli edifici sia stato sottoposto a tali interventi. Le risorse effettivamente spese per questi interventi (una media di 18.637 euro per singolo edificio) rispetto al budget messo a disposizione (29.491 euro per singolo edificio) rispecchiano gli interventi effettuati nel quinquennio. Per la manutenzione ordinaria nell’ultimo quinquennio sono stati stanziati 5.989 euro (media per singolo edificio) quasi interamente spesi. Sono stati inoltre stanziati fondi regionali per l’edilizia scolastica pari a 647.329 euro (media per edificio) ma, sul totale degli edifici scolastici indagati, solamente l’1% ne ha beneficiato. 

Trend positivo e superiore alla media nazionale per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole. Alta la presenza di aree verdi e/o giardini (90%), classi a tempo pieno (64,5%) e biblioteche all’interno delle scuole (54,5%). Buoni i risultati anche per i Comuni che finanziano servizi di pre e post scuola (42,9%), i progetti educativi (85,7%) e le iniziative per gli under 14 (57,1%), tuttavia solo una piccola percentuale dei servizi finanziati viene effettivamente realizzata all’interno degli istituti (17,7% per pre e post scuola). Sicuramente da migliorare la sicurezza stradale: solo il 0,7% degli edifici piemontesi offre servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola, il 4% presenta piste ciclabili limitrofe all’edificio, il 1,7% è posto all’interno di isole pedonali, il 5,7% in zona ZTL e il 5,2% in zona 30. 

Quasi la totalità degli istituti piemontesi possiede la mensa (93% contro il 56% nazionale), caratterizzata da un’elevata attenzione alla qualità dei prodotti serviti. La totalità delle mense indagate serve prodotti biologici, a km 0, prevede menù alternativi per motivazioni culturali e religiosi e serve pasti con prodotti DOP, IGP ecc. L’85,7% degli istituti prevede il recupero degli alimenti non somministrati a favore di organizzazioni no profit. Molto al di sotto della media nazionale invece il trend legato alla raccolta differenziata. 

Infine sottolineiamo una sensibilità molto forte rispetto al rischio ambientale. La totalità degli edifici scolastici piemontesi è stata monitorata per la presenza di amianto, accertata solamente nel 15% dei casi. Il 62,5% degli edifici è stato monitorato per la presenza di radon, assente in tutti i casi.  

I dati della XXI edizione del rapporto contengono anche una lettura di quanto affrontato e fatto dalle amministrazioni durante la prima fase della pandemia per quanto riguarda l’adeguamento strutturale e dei servizi, grazie allo stanziamento di fondi straordinari. 113 istituti piemontesi hanno usufruito dei fondi, realizzando nuove aule e recuperando spazi in disuso, incrementando il trasporto pubblico in termini di mezzi e fasce orarie, potenziando la rete interne per la DAD, in un trend simile a quanto riportato dalla media nazionale.

comunicato stampa

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