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Economia e lavoro | 15 novembre 2021, 17:54

Beinasco, agitazioni e scioperi alla Officine Cornaglia: "Revocati gli accordi sindacali"

La decisione risale a fine agosto: riguardano componenti economici e la durata delle pause fisiologiche

sede Cornaglia Beinasco

Agitazioni sindacali alla Cornaglia di Beinasco

Agitazioni e scioperi presso le Officine Metallurgiche Cornaglia di Beinasco, un altro segnale della sofferenza che attraversa in maniera trasversale il mondo dell'automotive. A fare scendere i sindacati sul piede di guerra, in particolare, sono stati gli atti di disdetta con cui l'azienda - alla fine di agosto - ha annullato tre accordi sindacali.

Componenti economici e pause fisiologiche

In particolare, si trattava di intese riguardo alcuni aspetti economici e, in un caso, la gestione delle "pause fisiologiche". In particolare, secondo quanto riportano i sindacati, l'intenzione era di rendere variabile una componente economica di 774 euro annui risalente alla fine degli anni ’80, mentre per le pause si voleva scendere da 40 a 10 minuti.
 

Ne sono seguiti incontri anche presso l’Unione Industriale di Torino, ma lo scorso 9 novembre si è svolta la terza assemblea sindacale conclusa con uno sciopero di protesta contro la disdetta unilaterale degli accordi praticata dall’azienda. "La Direzione Aziendale in risposta allo sciopero - raccontano dai sindacati - ha provocatoriamente revocato un successivo incontro sindacale già programmato. Ciò nonostante, gli scioperi stanno andando avanti giorno per giorno con un’altissima adesione da parte dei lavoratori e delle lavoratrici e proseguiranno ancora 

con il fine di ribadire all’Azienda il rispetto degli accordi sindacali". 

"Non è così che si risolvono i problemi"

Non è con le disdette degli accordi o con la revoca degli incontri sindacali che si affrontano e risolvono le questioni - dichiara Nicolò Infantino, operatore sindacale territoriale Fim Cisl -. Paradossalmente, l’Azienda ha intrapreso una battaglia contro i propri stessi dipendenti che a loro volta insieme al sindacato rispondono con il blocco degli straordinari e lo sciopero. C’è bisogno di un confronto vero e rispettoso tra le parti in cui prevalga il buon senso e non la volontà di prevaricazione”.

Massimiliano Sciullo

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