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Attualità | 16 novembre 2021, 12:15

Arriva l'inverno, riapre il dormitorio per clochard in via Traves. Rosatelli: "No agli sgomberi"

Nella struttura al confine con Savonera ci sono 70 posti letto e una tensostruttura dove consumare i pasti

Previsti 70 posti letto e una tensostruttura per i pasti caldi

Previsti 70 posti letto e una tensostruttura per i pasti caldi

Sono oltre 800 i posti di accoglienza che la Città mette a disposizione dei senzatetto per l’inverno 2021-2022. Questa mattina la Giunta ha dato il via libera al “piano freddo”, che nel dettaglio prevede come lo scorso anno la riapertura del centro di accoglienza di via Traves 15. La struttura sarà operativa da sabato: in tutto ci sono 70 posti letto e una tensostruttura dove consumare i pasti. Per accedere i volontari della Croce Rossa misureranno la temperatura.

Via Traves a 50 minuti dal centro

L’anno passato numerosi clochard aveva rinunciato ad andarvi perché troppo lontano dal centro, essendo quasi al confine con Venaria e Savonera. Per raggiungerlo con i mezzi pubblici, da piazza della Repubblica, si possono utilizzare il 3, il 19, il 51 e il 59. Il tempo di percorrenza, a seconda della linea scelta e della volontà di camminare o meno, varia da un minimo di 40 minuti a un massimo di 51, traffico permettendo. 

Rosatelli: "No agli sgomberi"

Altra criticità registrata a maggio 2020 era stato lo sgombero di una quarantina di clochard che si rifiutavano di lasciare il dormitorio di piazza d’Armi. All’epoca i bisognosi, in piena pandemia, si erano accampati davanti a Palazzo Civico. Una scena che l’assessore ai servizi sociale Jacopo Rosatelli promette non si ripeterà: “Al primo posto c’è la dignità delle persone, che devono trovare una collocazione. Penso che questa amministrazione abbia un approccio diverso, nell’interesse delle persone in situazioni di disagio: noi escludiamo azioni di violenza e sgombero”.

Case ospitalità aperte 24 ore

Nel dettaglio il piano inverno prevede un’offerta che va dai servizi di primo contatto in strada e di primo accesso, alle  Case di Ospitalità (oggi prevalentemente aperte 24 ore), agli alloggi e alle residenze di autonomia, fino ai percorsi abitativi in housing first, agli interventi educativi e di inserimento in percorsi di inclusione personalizzati volti a favorire l’uscita dalla condizione di grave emarginazione sociale.

Cinzia Gatti

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