"È il 2021 e siamo ancora qui". Associazione Aglietta, Radicali e +Europa festeggiano una ricorrenza malinconica: quella del tempo trascorso da quando il grattacielo della Regione sta dominando il quartiere di Nizza Millefonti con il suo cantiere. Dieci anni esatti. E una spesa che, dai 260 milioni di partenza, ora potrebbero crescere ancora. Si teme oltre i 300 milioni.
Anni, ma accanto al discorso tempo c'è anche una questione legata a risorse e cause legali, comprese le vicende legate ai sospetti d'inquinamento. "È uno dei peggiori esempi d'Italia di un'opera incompiuta - dice Igor Boni, presidente dei Radicali italiani -. Soltanto noi siamo rimasti attenti in maniera ossessiva a una vicenda che riguarda i cittadini, le risorse pubbliche, ma anche le condizioni di chi lavora". "È inammissibile che la data di trasferimento sia slittata sempre di più, anno dopo anno. Uno scandalo, dopo dieci anni".
Il taglio, dunque, non è a un nastro, ma a una torta salata. "Salata come i conti e i costi per la collettività", dice Boni. Mentre Giulio Manfredi, dell'Associazione Aglietta, aggiunge: "Il concetto di costruzione era legato all'open space. Con la pandemia, forse bisogna rivedere anche questo".
I numeri della vicenda sono da capogiro. Dalla giunta Cota in poi, si contano 50 deliberazioni, 635 determinazioni regionali (di cui 229 solo dal 2019 al 2021) e 59 subappalti dal 2017 a oggi, mentre sono 65 milioni di euro richiesti dalle ditte costruttrici, in passato, per concludere l'opera.