I lavoratori che hanno allestito le sezioni elettorali, montando le cabine e predisponendo gli spazi per il voto in vista del primo turno delle elezioni comunali di Torino del 2021, hanno indetto un presidio nella giornata del 14 dicembre alle ore 11 davanti al Comune di Torino, durante la seduta del consiglio comunale, per rivendicare il pagamento di tutte le ore lavorate e il rimborso delle spese sostenute di tasca propria per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
I lavoratori delle elezioni hanno lavorato dal 30 settembre al 6 ottobre per l’azienda in appalto Proagents Società Cooperativa di Alessandria, con un brevissimo contratto part-time, rivelatosi poi più che full time nello svolgersi concreto dell’attività.
"Hanno avuto di fronte a un’azienda che mostrava palesi difficoltà organizzative - scrivono dal sindacato S.I.Cobas - rispetto ai compiti da realizzare, arrivando a chiedere a diversi lavoratori di acquistare a proprie spese i materiali per le mansioni assegnate e di utilizzare i propri mezzi per trasportare questi materiali (per esempio: anticipando il costo del carburante) e che infine ha mancato di retribuire un numero importante di ore lavorate per ciascun lavoratore (in media, circa la metà delle ore lavorate), neppure rimborsando le spese da loro sostenute".
"Nonostante i lavoratori abbiano ripetutamente segnalato le mancanze in busta paga sia all’azienda sia ai coordinatori del Comune, e nonostante abbiano poi inviato una comunicazione con diffida documentata (circa le ore effettivamente lavorate) per mezzo della nostra organizzazione sindacale, la cooperativa ha finora ignorato completamente le loro richieste, neppure rispondendo alla diffida sindacale".
Da qui il presidio davanti il Comune "per denunciare questa situazione di sfruttamento e precarietà, anche considerando che tali mancanze avvengono non solo nella realizzazione di un servizio pubblico per la prima istituzione cittadina, ma addirittura in occasione delle elezioni nella preparazione delle infrastrutture necessarie per il voto".
"I lavoratori indicono questo presidio anche perché consapevoli che questa loro esperienza rappresenta in modo emblematico una situazione più generale. Denunciano quindi la precarietà e lo sfruttamento diffuso, di cui si fanno promotrici per prime le stesse istituzioni pubbliche che dovrebbero tutelare i lavoratori, attraverso la logica del massimo ribasso negli appalti e affidando addirittura i propri compiti istituzionali più importanti ad aziende private che operano incontrollate. I lavoratori delle elezioni rivendicano pertanto il pieno pagamento delle ore lavorate, le scuse dell’amministrazione e la più rapida soluzione alle mancanze segnalate, affinché vengano restituiti il salario e la dignità a cui hanno diritto come tutti i lavoratori e le lavoratrici".