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Economia e lavoro | 18 gennaio 2022, 08:19

Automotive, Pichetto: “In Piemonte grandi cambiamenti, ma gli imprenditori sono preparati”

Il viceministro allo Sviluppo Economico sul futuro di Torino e della Regione: "Si è arrivati tardi alla trasformazione, ma le attività produttive stanno cambiando pelle"

Il viceministro allo sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin

Il viceministro allo sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin

È sull'energia che si concentrano le preoccupazioni maggiori del viceministro allo Sviluppo Enomico, Gilberto Pichetto Fratin, quando pensa al futuro e alla ripresa postpandemica del nostro Paese, ma anche del Piemonte. 

“L’Italia forse è uno dei paesi che dipende di più dall’estero - spiega Pichetto - a differenza di altri paesi non ha molto eolico, non ha più granché di carbone e non ha il nucleare. Di conseguenza siamo quelli che patiscono di più questa situazione che speriamo si stabilizzi con la primavera. Certamente, va a nuocere a tutto il nostro sistema produttivo in modo pesantissimo, è su questo si sta valutando una soluzione di breve periodo.”

"Torino sta cambiando pelle"

"E' arrivata tardi sulla trasformazione, un po’ per la sua storia e per il suo sistema produttivo. Ora sta cambiando pelle, dalla ricerca all’automotive, dove ci aspetta una sfida che ci accompagnerà nei prossimi 15 anni: quella delle zero emissioni CO2". Nel 2035 è infatti fissata la data della fine motori endotermici, aspetto che una rilevanza e conseguenze importanti sull’automotive, settore pregnante per il Piemonte "subirà grandi cambiamenti - afferma il viceministro aggiungendo - ma i nostri imprenditori sono preparati, la struttura politica è preparata".  

"Sono ottimista per Torino, ma non nascondo che c’è una difficoltà nell'essere partiti in ritardo sul sistema produttivo, tuttavia può essere la condizione di vantaggio per essere all’avanguardia sul futuro". 

Ecobonus, "E' nostra intenzione lavorare per reintrodurlo"

Ha fatto molto discutere la decisione del Governo di non reintrodurre nella legge di bilancio gli Ecobonus. "Ho chiesto un miliardo dalla legge di bilancio, ma il Governo in questo momento ha privilegiato un'integrazione prezzi per intervenire sul caro prezzi e sul caro energia, ma è nostra intenzione lavorare per reintrodurlo". 

Un piano strutturale industriale verso la transizione 

Il cambiamento sta arrivando e mentre sempre più macchine ibride ed elettriche popolano le città, l'impresa dell'automotive dovrà adattarsi e trovare alternative per restare sul mercato. Oggi, rappresenta 20% del pil, con 900 mila posti lavori occupati nel mercato complessivo. 

"Occorre prima di tutto accompagnare la transizione della fine dei motori endotermici. Su questo, a livello governativo, stiamo facendo uno studio puntuale per le imprese che sarà rappresentato in parlamento, uno studio sul sistema della componentistica". 

Oltre a un accompagnamento, occorre però un sostegno economico da parte dello Stato. "Saranno necessari degli stanziamenti - conferma Pichetto - in particolare dal 2024 al 2026. Oggi c'è uno stanziamento da 150 milioni a partire dal 202, ma è una cifra minima. Credo che dovremo parlare miliardi nel 2025 e 2026". Puntare sulle risorse proprie? 

Puntare sulle risorse proprie? 

Per quanto riguarda l'energia in generale secondo Pichetto occorre tentare di averne di più entro i confini nazionali: "Occorre intanto arrivare a 8 miliari di metri cubi con il nostro gas, evitando vada a favore dei paesi confinanti. Serve poi avere una visione per accelerare i meccanismi delle concessioni, sia per il gas eolico e il fotovoltaico".

Chiara Gallo

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