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Conversazioni | 13 febbraio 2022, 09:03

Curare l'anima, magari affacciandosi dalla finestra per guardare il mondo con uno sguardo nuovo

La vita è un correre di impegni, a volte anche insignificanti per la nostra anima: ecco allora qualche consiglio per ritrovare la poesia della vita

Curare l'anima, magari affacciandosi dalla finestra per guardare il mondo con uno sguardo nuovo

La vita è un correre di impegni, a volte anche insignificanti per la nostra anima, il nostro benessere interno. Si esce la mattina alle sei – quando va bene - per un lavoro che serve e che, a volte, non ci appaga. Si evita di discutere con la collega “pesantuccia”, il collega troppo puntiglioso. Non possiamo cambiare certi aspetti della vita ma possiamo cambiare il nostro sguardo e iniziare a vedere il bello del mondo. Il bello riscalda l’anima e ci riscalda, ci dona forze e nuove prospettive. Soffermarci sul bello e raccogliere istanti che ci aiutino a costruire un quadro diverso della vita è un passo piccolo ma significativo per il nostro benessere.

Ecco le mie osservazioni mattutine, come curo la mia anima dalle ferite dell’insignificante:

Basta affacciarsi alla finestra o alzare lo sguardo al cielo. In un giorno assolato vediamo le nuvole sfilacciarsi danzare, sospinte da un vento che non sentiamo sulla nostra pelle ma immaginiamo. La loro è, a volte, una danza lenta. Ecco il viaggiatore che con il suo sacco in spalla e il suo stivale gigante che si appresta a valicare i monti e a raggiungere altre terre. E poi si trasforma in un’aquila, così in un attimo. Ho distratto lo sguardo e il viaggiatore è stato assorbito nel cielo, il bianco strato del suo stivalone non si trova più ma un’aquila è comparsa e anche lei viaggia, tirata e sospinta da un vento invisibile che ora sento anche quaggiù sulla mia pelle. Entra nei miei pori e viene assorbito. Guardo vicino ora alle foglie mosse dal vento e sembrano voler volare nel loro tremore. Alcune si alzano in volo. Dove vanno? Le osservo cerco di raggiungerle con lo sguardo ma sono veloci, fuggono lontano. Mi incammino per seguirle ma il tempo e la vita mi ricordano impegni. Scendo le scale della stazione e aspetto il mio treno, ricordandomi del gigante e sorridendo. La poesia della vita mi ha intrappolato per un attimo nel tempo della vita vera, quella dei sogni. La ringrazio e mi faccio accompagnare dalla sua voce negli impegni quotidiani.

Barbara Gabriella Renzi

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