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Ambiente e Natura | 01 marzo 2022, 14:06

Le associazioni ambientaliste contro il tinteggiamento degli alberi negli spazi pubblici della città

"Così si arreca un un possibile danno per l'albero stesso, oltre ad essere un'operazione in conflitto con la valenza estetico-ambientale della pianta"

Le associazioni ambientaliste contro il tinteggiamento degli alberi negli spazi pubblici della città

Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste per la Tutela e la progettazione del verde, con una nota firmata da Roberto Gnavi e Franca Elise, interviene sull'imbrattamento di numerosi alberi in spazi pubblici di Torino, sottolineando come questo comporti un possibile danno per l'albero stesso, oltre ad essere in conflitto con la valenza estetico-ambientale della pianta.

"A partire dal 2017 parecchi alberi della città di Torino sono stati tinteggiati, con intenzioni artistiche, in spazi pubblici, in vari casi con l'avvallo di organi decentrati del Comune. Possiamo almeno in teoria non escludere una sincera convinzione dell'artista in questione di compiere così opera sia di espressione artistica sia persino di promozione di qualità ambientale. Ma questa dimensione psicologica individuale non esime dalle rispettive responsabilità gli organi pubblici", sottolinea il Comitato.

"Dipingere un albero comporta un possibile danno permanente per l'albero stesso, ma poi soprattutto è in pieno conflitto con la valenza estetico-ambientale della pianta, sia se è isolata, sia se è parte di un qualunque insieme, allineato o irregolare. Viene così macroscopicamente ignorata la naturale bellezza dell'albero, ben compresa quella del suo fusto e della sua corteccia, e ciò verosimilmente in rapporto a rivendicazioni inaccettabili anche quando sinceramente professate, che queste opere contribuiscano ad evocare sensibilità ambientale, che aiutino, per così dire, a meglio apprezzare, conoscere e proteggere la natura".

"L'adesione a questi interventi da parte di alcuni segmenti della pubblica amministrazione, circoscrizioni e scuole, si spiega con la suggestione delle parole d'ordine, che certo tutti condividiamo, attorno all'ecologia, che però evoca un consenso magari affrettato e mal meditato, a iniziative teoricamente tese alla protezione di questi valori. E questo spesso in una caccia ad idee “nuove” e stimolanti, in un'euforia nell'aderire a qualcosa etichettabile come arte, in una città nel bene e nel male cittadella del “contemporaneo”. Nel segnalare il peso negativo di questi fatti chiediamo una puntuale applicazione delle sanzioni previste per il deturpamento di proprietà pubbliche, la diffusione di una direttiva che inibisca la concessione di autorizzazioni di questo tipo da parte di settori dell'amministrazione comunale, e la formulazione di una normativa nell’interesse della qualità paesaggistica e del benessere delle piante (per impedirne danni biologici sempre possibili)".

"A tal proposito chiediamo l'inserimento di una norma specifica all’interno del Regolamento del Verde Urbano in modo da proteggere (con sanzioni) non soltanto le preziose alberate sparse in città, ma anche il verde scolastico e quello presente negli impianti sportivi. Per quel che riguarda il verde privato sarebbe auspicabile per lo meno una campagna di informazione, educazione, sensibilizzazione ambientale che scoraggi/condanni la propagazione di tali pratiche", conclude la nota del Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste per la Tutela e la progettazione del verde.

comunicato stampa

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