“La Pace è un’armonia di differenze, non le appiattisce”. È con queste parole che Papa Francesco ha concluso l’incontro di ieri con i bambini dei cori dello Zecchino d’oro, incentrato proprio sull’importanza di diventare dei costruttori di pace.
L’udienza che si è tenuta in aula Pio VI per festeggiare i dieci anni di pontificato di Bergoglio ed il 21 compleanno della Galassia dei cori dell’Antoniano ha visto stringersi intorno al Papa una moltitudine di bambini, con i loro sorrisi, la loro allegria e naturalmente i loro canti gioiosi.
Al raduno al quale hanno preso parte i piccoli cantori provenienti da tutta Italia e dal Portogallo si sono uniti anche un gruppo di bambini torinesi con il loro coro “Piccolo coro magiche voci di Torino" e di Rivoli, “Piccolo coro Sister Queen” diretto Gabriella Ferrero ed Enrico Rossotto.
Il gruppo di Torino diretto dal maestro Deivis Herrera, esiste ormai da quattro anni e si ispira al Piccolo Coro Mariele Ventre dell’Antoniano di Bologna, di cui condivide il repertorio musicale dello Zecchino d’Oro e diffonde attivamente lo spirito e i progetti di solidarietà. Dal marzo 2019 è stata costituita per iniziativa di Vania Tradori, l’Associazione Piccolo Coro Magiche Voci di Torino, Ente del Terzo Settore, che ha come mission l’essere promotrice di cultura e fonte di aggregazione.
Papa Francesco ha accolto i suoi piccoli ospiti parlando loro con un linguaggio ben noto ai bambini. Ha fatto riferimento al loro mondo di affetti, incentrato sulla famiglia, ma allo stesso tempo non ha rinunciato a consegnare ai cantori un prezioso messaggio, che passando attraverso un chiaro riferimento ai nonni ed all’importanza della memoria parlava di fratellanza e soprattutto di pace.
"Sono contento che questo incontro sia capitato nel giorno di San Giuseppe -ha spiegato Papa Francesco -, perché lui ci insegna che nessuno di noi è un’isola, ma fa parte di un popolo, che accoglie uomini e donne di tutte le lingue, di tutte le nazioni, di tutte le culture come un grande grandissimo coro".
"Voi fate questa bellissima esperienza di cantare insieme – ha continuato-, di creare armonia con la varietà delle vostre voci. Se fossero tutte uguali sarebbe un unico suono noioso, per fortuna siamo tutti diversi per formare una sinfonia di popoli. È importante che tutti i popoli cantino insieme e che ci sia la pace. La pace non appiattisce le differenze è l’armonia delle differenze".