Il "Berretto a sonagli" è una tragedia della mente. A dirlo è Gabriele Lavia, grande protagonista e regista dello spettacolo di Luigi Pirandello che dal martedì 22 marzo debutterà al teatro Carignano per la stagione del Teatro Stabile.
Scritto in siciliano nell'agosto 1916 e poi trasposto in italiano, Il berretto a sonagli è uno dei primi successi di Pirandello ed è oggi considerato un vero classico della sua teatrografia. Lavia, tra gli interpreti più appassionati ed efficaci dei testi del Nobel siciliano, distilla qui la carica eversiva del testo, intrecciando la versione dialettale a quella in lingua italiana e potenziandone la crudele comicità. È un espressionismo feroce e cinico quello che attraversa tutta la commedia, e disegna i confini di una società "malata di menzogna" attraverso uno sguardo lucido e attualissimo, che ci rivela le ipocrisie e le superficialità che troppo spesso regolano la nostra vita.
Spiega Lavia: "Per Pirandello la vita è una soglia troppo affollata del nulla. E tutta la sua opera ruota attorno a questo nulla affollato di apparenze, di ombre che si agitano nel dolore e nella pazzia. Solo i personaggi sono veri e vivi. In questo senso, quest'opera è una tragedia della mente, ma porta in faccia la maschera della farsa".
Pirandello mette sulla scena un "uomo vecchio", uno di quegli uomini invisibili, senza importanza, schiacciato nella morsa della vita e, poiché è un 'niente di uomo' è trattato come se fosse niente.
INFO: Teatro Carignano, piazza Carignano 6, dal 22 marzo al 3 aprile. Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.45; domenica ore 15.30. Lunedì riposo. Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it














