Si terrà il 1° aprile il tavolo istituzionale, richiesto da mesi dai sindacati di settore, con gli assessori regionali ed i soggetti coinvolti per progettare insieme, anche in relazione ai fondi previsti per il settore dal PNRR e dei fondi strutturali europei, uno sviluppo occupazionale e industriale della filiera, spesso dimenticata, della grafica, della carta e dell’editoria.
L’annuncio è arrivato oggi, nel corso del convegno organizzato da Slc Cgil Torino-Piemonte e Cgil Torino, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Gianluca Carrega, Coordinatore Industria Slc Cgil Nazionale e il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
Un’iniziativa importante per dimostrare che “questa filiera rappresenta una risorsa fondamentale per Torino e il suo territorio, dove sono presenti competenze editoriali e professionalità grafiche che nulla hanno da invidiare al resto d’Italia”, come ha sottolineato Elena Ferro, Segretaria Generale Slc-Cgil Torino-Piemonte e come è stato ampiamente illustrato nella relazione di Giorgia Perrone, Slc Cgil che, dati alla mano, ha evidenziato l’eccellenza di un’industria del contenuto supportata da competenze professionali molto elevate, un’industria che il sindacato chiede sia riconosciuta, supportata e valorizzata.
Dagli ulteriori dati della Camera di Commercio di Torino, negli ultimi dieci anni, il settore ha attraversato una crisi che ha visto la perdita di un’ottantina di imprese editoriali, passando dalle 559 del 2010 alle 479 del 2021, nella sola provincia di Torino. Tuttavia, il numero di opere librarie prodotte è in costante crescita dal 2014, passando dai 5.467 di allora ai 9.283 libri prodotti nel 2019.
Nella regione risiedono 142 editori, l’8.3% di tutta Italia, di cui la stragrande maggioranza in provincia di Torino: meglio fanno solo Lombardia (351), Lazio (286) e Emilia-Romagna (164).
La produzione libraria in Piemonte arriva al 10.7% di quella italiana.
L’ultimo decennio ha visto un forte declino del comparto grafico, con la chiusura di operatori di livello internazionale, quali la ILTE, ROTOALBA, CANALE e la scomparsa di migliaia di posti di lavoro.
Ciononostante, la rete grafica torinese mantiene tuttora un know-how d’eccellenza e occupa stabilmente quasi 3.000 persone, suddivise in un segmento industriale fortemente frammentato e caratterizzato da imprese di medio-piccola dimensione.
Attualmente sono in corso due grandi crisi industriali per le quali stanno per partire due tavoli regionali di gestione.
STIGE, storica eccellenza grafica piemontese, è in liquidazione da novembre 2021. Da 82 lavoratori a libro paga si è scesi a circa 40.
ELCOGRAF, del gruppo Pozzoni, ha rilevato un ramo d’azienda dalla Canale con 192 persone nel 2018. 42 persone sono andate in prepensionamento a luglio del 2021 ed altre sono fuoriuscite in pensione o per cambio azienda. A gennaio hanno aperto una procedura di licenziamento collettivo legge 223/91 con una dichiarazione di 47 esuberi. L’azienda intende ridimensionarsi fortemente per mantenere attiva solo più una rotativa sul sito di Borgaro.
Come ha sottolineato nel suo intervento Enrica Valfrè, Segretaria Generale Cgil Torino, “a Torino e nella nostra città metropolitana sappiamo fare le cose bene, abbiamo dei punti di eccellenza e tutte le competenze necessarie perché i settori possano essere rilanciati. Dobbiamo provare a ragionare per tenere insieme la qualità del lavoro e la sostenibilità ambientale per rilanciare questa industria, magari pensando per il settore grafico editoriale, così come per altri, a una sorta di bollino etico, ma per realizzare tutto questo credo sia fondamentale il ruolo delle amministrazioni pubbliche per costruire un piano industriale a dimensione metropolitana”.
Per il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, “quello che noi vorremmo fare nei prossimi anni è avere un’amministrazione che accompagna i processi di trasformazione, aiuta e sostiene questo settore e gli altri settori della manifattura torinese in tutto quello che è il ‘software’, nel senso dell’economia immateriale: per quanto riguarda l'auto, ad esempio, il comparto dell'ingegneria e, nel campo grafico-editoriale, tutto il contenuto di lavorazione, cercando di rafforzare la vocazione produttiva della città. L’approccio vuole essere costruttivo e di essere parte attiva e a fianco di chi ha titolarità, come la Regione Piemonte, nell’adottare strumenti di incentivazione industriale, nell’ottica di costruire insieme una strategia. Il metodo è di avere un’amministrazione comunale che aiuta questo tipo di sviluppo. Certi argomenti non sono né di destra né di sinistra, se noi cambiamo il paradigma di ragionamento è bene che le istituzioni marcino insieme”.