Stellantis, abbiamo un problema. Ma non al polo produttivo torinese. Oltre al Covid e ai venti di Guerra, ciò che incide con maggiore forza sulle lavorazioni del gruppo automobilistico è la carenza di semiconduttori. Un problema che si era manifestato già nella prima parte del 2021, ma che con il passare dei mesi è ulteriormente peggiorato. E quasi solo il capoluogo piemontese, tra tutti gli insediamenti tricolori, sembra averla scampata.
"In particolare la produzione della 500 elettrica non ha subito grandi fermi produttivi per la carenza di semiconduttori ed è suo il contributo maggiore in termini di crescita per il primo trimestre 2022", dice Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim CISL responsabile del settore auto. "La guerra - prosegue - sta creando ulteriori difficoltà e difficilmente la situazione andrà migliorando".
Italia in calo del 13,5% da inizio anno
I numeri intanto dicono che in tutta Italia, rispetto al primo trimestre 2021, il calo è stato del 13,5%. Un dato su cui pesano soprattutto i mezzi commerciali, che calano addirittura del 30,4% (toccando soprattutto Sevel e Melfi). Si tratta del quinto anno consecutivo di flessione delle produzioni Stellantis nel nostro Paese. "Dal 2017 si è perso il 35% della produzione complessiva - aggiunge Uliano - scendendo da 1.035.454 a 673.475, ma il rischio è di scendere sotto i 600 mila".
"Il Governo deve fare qualcosa, altrimenti la crisi dei semiconduttori abbinata all'incertezza dei consumi potrebbero portare a un mancato esito positivo degli incentivi", dice ancora il segretario.
Gli incentivi possono sostenere Torino
Tornando su Torino, "la situazione di positività è dovuta soprattutto alla 500bev che sta producendo volumi e che con una certezza del governo sugli incentivi per la mobilità sostenibile dovrebbe rafforzarsi ulteriormente", dice Uliano. "Ci aspettiamo una continuità del doppio turno, proiettando dati che potrebbero confermare la soglia dei 65mila esemplari prodotti".
Il resto dei volumi (un 17% piuttosto limitato, pari a 3.750 veicoli) è legato a Maserati, con le linee trasferite di recente a Mirafiori, con una partenza lenta legata proprio allo spostamento delle linee. "Ma l'accordo sulla piattaforma elettrica Folgore a partire dal 2024 consente anche maggiori garanzie in termini occupazionali, ma anche di volumi, con l'avvio delle produzioni di Gran Turismo e Gran Cabrio".
L'incontro con Tavares diventi un appuntamento fisso
"Ci aspettiamo che i confronti con Tavares non siano un episodio a se stante, ma diventino un'abitudine con un arco temporale costante - aggiunge Uliano - Anche per fare il punto passo dopo passo su un piano come il Dare Forward 2030 che con lo sviluppo degli anni è sempre più basato su obiettivi e orientamenti, ma che vanno verificati e aggiornati. L'obiettivo principale è la messa in sicurezza degli stabilimenti e dell'occupazione".
E proprio sul fronte occupazionale, "riteniamo che i semiconduttori siano la pandemia delle forniture e quindi, così come col Covid, chiediamo che i conteggi vengano neutralizzati, perché ci sono aziende che ne hanno fatto già ampio uso e rischiano di terminare la disponibilità".
Bene gli incentivi per accompagnare la transizione: "Come Fim abbiamo chiesto con forza il Fondo, ma accanto agli 8 miliardi in 8 anni bisogna operare anche su altri versanti, altrimenti il processo di trasformazione potrebbe non trovare una domanda di mercato adeguata".