Periferie da recuperare e riqualificare, anche attraverso il rilancio delle aree verdi. Si sono mossi lungo questi sentieri - negli ultimi anni - progetti come Top Metro (che fa riferimento alla Città metropolitana) e Corona Verde. E si sono incontrati, proseguendo insieme un cammino portando il contributo di una visione di territorio piuttosto ampia. E che oggi guarda con interesse anche alle risorse del Pnrr. Ma che, al tempo stesso, vuole capire se queste azioni di recupero possono attirare impresa e creare posti di lavoro.
Un cammino condotto insieme
Complessivamente, Top Metro e Corona verde hanno dato impulso a 120 interventi, molti dei quali (48) hanno trovato anche un finanziamento dal mondo privato. Il totale arriva così a sfiorare i 40 milioni di euro di finanziamenti (39,6 per la precisione), distribuiti lungo tutta la periferia di Torino, che raggiungono la quota di 113,2 milioni di investimenti complessivi.
Corona verde, in particolare, ha ricevuto la sua benzina iniziale dai fondi europei 2007-2013, puntando su piste ciclabili, mobilità sostenibile e patrimonio verde. Sono stati realizzati 18 progetti che hanno coinvolto 38 enti pubblici e investendo oltre 11 milioni di euro.
Il piano di marketing
Ma adesso le condizioni sembrano mature per un salto di qualità, che valorizzi ciò che è stato fatto, ma al tempo stesso rinforzi la missione per il futuro. E tra le frecce in faretra c'è anche un Piano di marketing tutto nuovo, da affiancare a quello comunicativo messo a punto nel 2020 durante il lockdown e che ancora adesso trova grande diffusione online e in particolare sui social.
"Stimolare nuove imprese oltre a conservare quelle già esistenti, spaziando dall'agricoltura al green e all'economia circolare - spiegano i responsabili del piano marketing -: le opportunità possono spaziare dalle comunità del cibo alle filiere dell'agroalimentare, del turismo enogastronomico e della sostenibilità a 360 gradi. Fino ad arrivare all'auto produzione e all'auto consumo dell'energia".
Ma tra le ipotesi di operatività ci sono anche eventi culturali e rassegne all'interno delle aziende agricole. Magari un vero e proprio festival. Oppure la produzione di carne di cinghiale a valle dei programmi di abbattimento dei capi in sovrannumero. E ancora: vendita di prodotti del territorio, fino ad arrivare alle proposte turistiche esperienziali.