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Politica | 15 maggio 2022, 11:24

Pronto Soccorso, Deambrogio: "La crisi ha diverse cause. Servono organizzazione e risorse per risolverla"

Il segretario regionale PRC-SE Piemonte e Valle d'Aosta: "L'utilizzo di medici gettonisti, sottoposti a orari massacranti rappresenta il sicuro emblema della crisi della struttura di prima accoglienza"

Pronto Soccorso, Deambrogio: "La crisi ha diverse cause. Servono organizzazione e risorse per risolverla"

Molte strutture di pronto soccorso piemontesi versano in una situazione di grave crisi. Da più fonti vengono segnalati problemi come quelli legati all’utilizzo di medici “a gettone”, provenienti da località molto lontane e  con orari massacranti. In merito a questa vicenda Alberto Deambrogio, segretario regionale PRC-SE Piemonte e Valle d’Aosta, ha dichiarato: “L’utilizzo di medici gettonisti, sottoposti a orari massacranti rappresenta il sicuro emblema della crisi della struttura di prima accoglienza e produce, come effetto collaterale, un alto numero di eventi avversi. Il problema però è più generale e non nuovo. Che cosa si è fatto davvero per sviluppare un sistema di cure territoriali, capace di evitare un uso eccessivo del pronto soccorso? Quale effettiva pianificazione sul terreno della presa in carico preventiva dei cronici non autosufficienti con lo stesso scopo? Davvero poco o nulla”.

Le risorse andrebbero utilizzate al meglio, ma per fare ciò si sarebbe dovuto intervenire sulla rete ospedaliera e sulle strutture di pronto intervento a bassissima intensità per procedere a una razionalizzazione e a un reindirizzo finanziario e del personale. Negli ultimi anni, poi, abbiamo assistito anche ad alcune resistenze corporative, che hanno impedito che si formassero per tempo nuovi professionisti specializzati in medicina d’urgenza. Tutti sanno che al pronto soccorso ormai si svolge una parte importante di diagnosi, di cura e che non è più possibile dedicare a questa nuova impostazione del personale non formato.

Un altro errore che occorre rimarcare è stato quello, gestito soprattutto a livello governativo centrale, di pensare a interventi di razionalizzazione della spesa solo su basi quantitative e mai qualitative. Avere bilanci a posto tagliando personale e ritoccando tariffe può essere stato utile per far quadrare i conti, ma ha lasciato sul campo un sacco di problemi. La sostenibilità finanziaria è diventato il paradigma a scapito di ogni esigenza del sistema e dei cittadini.

Come si vede i punti da correggere sono molti – conclude Deambrogio - Rimane in ogni caso un nodo centrale da risolvere e il suo nome è: risorse insufficienti. Chi sta al governo del Piemonte sostiene in larga misura le scelte del governo nazionale di andare verso una diminuzione del Fondo Sanitario Nazionale nei prossimi anni e di aumentare in modo considerevole le spese militari a sicuro scapito di quelle sanitarie. Noi crediamo che i medici più di altre categorie di cittadini dovrebbero far rilevare questa contraddizione assoluta: non si può togliere danaro alla salute per darlo a strumenti di guerra e cioè ad un sicuro determinante di morte”.

comunicato stampa

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