Da Nichelino, ultima tappa del mese di maggio del Tour Dem, i consiglieri regionali del Partito Democratico attaccano frontalmente Cirio e la sua giunta, lanciando un 'avviso di sfratto' al governatore: "Tre anni di annunci, ma il Piemonte ha fatto passi indietro in tutti i campi".
I sindaci Tolardo e Montagna in prima fila
Introdotti dal segretario cittadino Antonio Landolfi, alla presenza di molti politici ed amministratori di centrosinistra del territorio, tra cui Domenico Romano (in corsa per un secondo mandato a La Loggia il prossimo 12 giugno, ndr), ma soprattutto Giampiero Tolardo e Paolo Montagna, sindaci di Nichelino e Moncalieri seduti in prima fila, i componenti del gruppo dem in Consiglio regionale non hanno risparmiato gli attacchi al governo di centrodestra e al suo presidente.
Dalla sanità ai trasporti, dal lavoro ai diritti, passando per vicende come il gioco d'azzardo patologico e l'infinita telenovela dell'ospedale unico dell'Asl To5, Monica Canalis, Alberto Avetta, Diego Sarno e Daniele Valle hanno sottolineato tutte le mancanze della giunta di centrodestra. A prendere per primo la parola è stato Raffaele Gallo, capogruppo in Regione del PD, che parla senza mezzi termini di "fallimento: il Covid ha coperto tantissime negatività, se non tutto, ma gli errori sono stati molti ed evidenti. Ad iniziare dalla sanità: tra la prima e la seconda ondata non è stato fatto un piano pandemico, la Regione Piemonte non ha assunto infermieri, tanto che il primo bando è arrivato solo a ottobre, quando eravamo in zona rossa, con le assunzioni scattate poi a gennaio 2021".
Gallo: "Non serve un'altra velocità ma un'altra giunta"
Gallo sottolinea come, "per senso di responsabilità, all'inizio abbiamo evitato di fare polemiche, ma è stata evidente l'incapacità di gestire l'emergenza. L'economia è rimasta ferma, solo mosse ed iniziative propagandistiche. Non serve un'altra velocità, come diceva Cirio, serve un'altra giunta nel 2023". Diego Sarno ha affrontato la questione dell'ospedale unico dell'Asl To5, mettendo in luce tutti i passi indietro fatti rispetto alla giunta Chiamparino: "Ormai è solo una scelta politica quella per cui Icardi e Cirio vogliono l'ospedale dappertutto ma non a Vado', non a Moncalieri", trovando sponda nel sindaco Tolardo e soprattutto in Montagna: "Chi ha vissuto il Covid come me in prima fila, da sindaco, ha capito cosa significa l'assenza di una cabina di regia, il sentirsi da soli a gestire la pandemia, mentre gli amministratori devono fare i conti con lo smantellamento dei distretti e della sanità pubblica".
Valle: "Quello che non è stato fatto durante l'emergenza Covid"
Daniele Valle, candidato in pectore del Pd per il 2023, come presidente della commissione regionale sul Covid, ha fatto un resoconto su tutto quello che non ha funzionato: dalle liste d'attesa ai Covid hospital, alle mancate e ritardate assunzioni per la sanità, "non sostituendo chi stava andando in pensione. Tra il 2020 e il 2021 1300 persone in persone non sono state sostituite tra medici, infermieri e oss. E se anche venissero stabilizzati tutti i precari ci sarà comunque molto meno personale, mentre in questi anni è cresciuto il bisogno di salute".
"Questa Giunta è malata di annuncite, ma è ora di dire basta", ha concluso Valle, "servono fatti concreti per case della salute e ospedali, non si devono spostare le persone da una città all'altra per farsi curare. La salute è un diritto".
Alberto Avetta, invece, ha affrontato il tema trasporti, prendendo l'Emilia come modello: "Da noi l'eta' media dei treni è di 17 anni, in Emilia 1. Ma grazie a wifi, aria condizionata, maggiori confort, servizi che funzionano, le persone sono maggiormente indotte a usare il trasporto pubblico, quindi investire sul trasporto pubblico regionale significa veder tornare indietro i soldi in termini di maggiori presenze sui treni".
Canalis: "Il Piemonte è arretrato in tutti i campi"
Monica Canalis, invece, ha fatto un raffronto col passato, sottolineando come "al netto della pandemia, oggi il Piemonte stia peggio di tre anni fa", parlando dell'aumento del numero dei malati a causa della nuova legge regionale sul gioco d'azzardo patologico, "che ha privilegiato gli interessi economici di alcuni invece della tutela della salute dei cittadini", parlando di una progressiva privatizzazione della sanità "che nuoce alle persone, specie ai più deboli". Poi lancia un duro attacco al ddl regionale 'allontanamento zero' sugli affidi dei minori, "prendendo a pretesto un caso nazionale (Bibbiano, ndr)", attacca la gestione delle Rsa, denuncia lo spostamento della locomotiva economica verso il nord est "senza che la Regione stia facendo qualcosa, a parte i soliti annunci".
La Canalis conclude parlando di una regione "più arretrata nei valori e nella cultura, che differenzia tra i cittadini tra piemontesi e gli stranieri, andando anche contro la Costituzione. Oggi abbiamo un Piemonte più provinciale e più arretrato. Dobbiamo riprenderci il nostro Piemonte e la nostra identità", ha concluso. La lunga marcia che porta al voto del 2023 è appena iniziata.