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Economia e lavoro | 16 giugno 2022, 19:45

I torinesi consumano sempre meno acqua, ma questo non "prosciuga" il fatturato di Smat

I ricavi sono saliti oltre i 70 milioni di euro, anche grazie al contrasto della morosità

acqua del rubinetto nel bicchiere

Conti in miglioramento per Smat, anche se si consuma meno acqua

In tredici anni, a Torino e nell'area metropolitana, è diminuito di un terzo il consumo d'acqua. Ma il fatturato di Smat è aumentato di oltre 70 milioni di euro. La denuncia arriva dal Comitato per l'Acqua Pubblica, che questa mattina è stata ascoltato in Commissione. 

In 13 anni - 175 metri cubi d'acqua 

Se infatti nel 2007 il consumo di acqua annuale - di un utente medio - era poco meno di 600 metri cubi, nel 2020 si attestava a circa 425. Nello stesso periodo di tempo il fatturato della partecipata comunale passava da circa 240 milioni di euro a poco più di 310 milioni. Accanto a questo, gli attivisti hanno spiegato come in bolletta siano caricate delle voci che non rappresentano i consumi dell'utente.

12 milioni di utili dalla morosità 

Ad esempio tra questi la morosità. Smat carica su ciascuna fattura una piccola percentuale che è destinata a coprire i mancati pagamenti. Tra il 2013 ed il 2017 questa componente ammontava a circa 24 milioni di euro. In quel quinquennio il gestore ha accertato perdite certe per 12 milioni di euro, con il risultato che la cifra restante si è tramutata in utile. 

4mila interventi per fughe idriche 

Soldi che il Comitato chiede vengano impiegati ad esempio per la manutenzione della rete idrica. Nel 2020, secondo i dati forniti in Commissione, l'acqua prelevata e/o concessa a Smat superava i 395 milioni di metri cubi. Nello stesso periodo quella fatta pagare alle quasi 409mila utenze era pari a 173 milioni di metri cubi. Una differenza di 222 milioni di mc d'acqua che secondo gli attivisti è andata in parte persa, considerando che ogni anno vengono fatti circa 4 mila interventi per le fughe idriche. 

"Acqua bene comune, non merce" 

"Smat - ha osservato Mariangela Rosolen del Comitato - è una delle migliori aziende in Italia. L'acqua però è un bene comune, non una merce. Quelli che noi ci troviamo in bolletta non sono unicamente i costi che paga il gestore, che è privato e detta le regole delle tariffe: l'acqua deve tornare al Ministero per l'Ambiente". 

I commenti della politica

Un pensiero condiviso anche dal consigliere del Pd Pierino Crema, che sottolineando come "Smat sia uno dei migliori enti gestori", ha chiesto di "approfondire come sono costruite le tariffe dai diversi enti regolatori".

"È un tema - ha aggiunto - che non riguarda solo l'acqua: gli utenti teleriscaldamento ad esempio non hanno avuto nessun beneficio dello stato".

Ad intervenire anche il consigliere di Forza Italia Domenico Garcea: "L'applicazione della tariffa è stabilità da una Autorità indipendente di controllo nel settore idrico, quindi non possiamo mettere in dubbio la gestione dell'azienda. Bisogna ricordare al Comitato Provinciale dell'Acqua che gli utili vengono reinvestiti nelle grandi opere, come Idropolitana".

Cinzia Gatti

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