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Attualità | 24 giugno 2022, 21:12

San Giovanni, beffa per i locali di lungo Po Cadorna: “Aperti, ma strade chiuse: non abbiamo clienti” [VIDEO]

Il Traballo e il Tattoo Caffè avevano chiamato il personale e comprato la merce, ma si sono ritrovati la strada chiusa: “Non possiamo lavorare, questa per noi non è una festa”

San Giovanni, beffa per i locali di lungo Po Cadorna: “Aperti, ma strade chiuse: non abbiamo clienti”

San Giovanni, beffa per i locali di lungo Po Cadorna: “Aperti, ma strade chiuse: non abbiamo clienti”

Chiedevamo solo rispetto, di poter lavorare a San Giovanni”. E’ con un mix di rabbia e amarezza che i commercianti di Lungo Po Cadorna trascorreranno la serata di San Giovanni. Sì, perché nonostante i locali regolarmente aperti, una volta recatisi nel posto di lavoro hanno scoperto che la loro via era chiusa al transito pedonale.

Il risultato? Locale aperto, strada chiusa e nessun cliente. “E’ questa la normalità?” si chiedono mentre piazza Vittorio si riempie lentamente. Davanti a loro il deserto e il silenzio, seppur i loro locali si trovano a pochi metri dal punto in cui verranno sparati in cielo i fuochi d’artificio. Traballo, Tattoo Cafè. Il destino è lo stesso: a San Giovanni non si lavora.

 

In 12 anni questa era la serata migliore dell’anno. C’era attesa, ma ci ritroviamo con il locale aperto senza che nessuno possa transitare davanti. Nessuno ci ha avvisati, abbiamo scoperto la situazione oggi pomeriggio quando abbiamo aperto i locali: di qui i pedoni non possono transitare” racconta Rino Pisa, che con Elena è il titolare del Traballo. “Volevamo rivivere la rinascita della città ma non è stato possibile: parlare di normalità diventa difficile. E’ un desiderio che cozza con la realtà. Ci sono troppi vincoli che ci limitano” spiega.

Leggendo le ordinanze, questo sembrava potesse essere un san Giovanni pre covid, ma una volta aperti ci è stato comunicato che non potevamo lavorare. Ci ritroviamo con il personale e la roba comprata, lavoreremo alla fine” gli fa eco Mattia Cupellari, titolare del Tattoo Cafè. “Capisco l’esigenza di garantire la sicurezza, ma pre piazza San Carlo ricordo san Giovanni con 100.000 persone ma non è mai successo nulla” conclude.

Volevo solo un po’ di rispetto: sono partita alle 17 da Rosta e ora non posso lavorare” afferma arrabbiata Elena. Anche per lei San Giovanni non sarà una serata di festa.

Andrea Parisotto

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