"L’accordo raggiunto nella notte tra i Ministri dell’Ambiente dei Paesi UE sul pacchetto “Fit for 55”, con lo stop alla vendita dei motori termici dal 2035, metterà in seria difficoltà tutta la filiera dell’auto. Tuttavia sono stati aperti alcuni spiragli, che spero costituiranno punti di dialogo nelle prossime fasi dell’iter di approvazione". Lo afferma Giorgio Marsiaj, presidente Unione Industriali Torino, riferendosi alla richiesta che nel 2026 l'Europa faccia una verifica sull’andamento della transizione, a livello tecnico e di impatto sui posti di lavoro.
"Allo stesso modo, l’invito dei Ministri a formulare proposte per l’impiego di altri combustibili e tecnologie sostenibili è un richiamo importante al principio di neutralità tecnologica, in contrapposizione con l’approccio ideologico all’elettrico che abbiamo sempre rifiutato. Si tratta di piccole aperture, che per ora non cambiano il quadro generale" prosegue Marsiaj. " Avremmo auspicato maggiore impegno sullo sviluppo di infrastrutture di ricarica e rifornimento e sulla capacità di produrre elettricità da fonti rinnovabili. Lo abbiamo sottolineato più volte: pur nel doveroso rispetto dell’ambiente, una transizione drastica rischia di affossare una filiera fondamentale e strategica, con la perdita di 70 mila posti di lavoro in Italia nei prossimi anni, mentre in Piemonte sono circa 8mila i posti di lavoro a serio rischio di sparizione e altri 30mila che potrebbero scomparire se non verranno rapidamente riconvertiti sulle nuove tecnologie" conclude Marsiaj.
Movimento 4 Ottobre pro stop ai motori
Differente il parare del Movimento 4 Ottobre: "Per fortuna ieri il Parlamento europeo ha invece approvato la proposta della Commissione europea che prevede lo stop di vendita di motori a scoppio entro il 2035. Forse persino troppo in là, come sostiene Greenpeace. Non certo la soluzione al riscaldamento globale ma una manovra finalmente drastica".
"I più delusi sono i conservatori. Per Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia riscaldamento globale e inquinamento rappresentano problemi ingigantiti da giovani “catastrofisti”: gli organi di stampa di destra raccontano di un delirio ecologista proprio mentre le temperature nel mondo sfiorano vette mai viste, la desertificazione avanza e la siccità sta mettendo a rischio il 25% del raccolto e l'approvvigionamento idrico in molte zone d’Italia" affermano Francesca Frediani e Giorgio Bertola. "Siamo già in grave ritardo, la situazione creata dallo stravolgimento del clima e dal riscaldamento globale non è mai stata così grave: l’umanità stessa è a rischio e l’unica ancora di salvezza sono i giovani, come gli attivisti di Extinction Rebellion e del Fridays For Future, che con le loro azioni coraggiose ci pongono di fronte alle nostre responsabilità" concludono i consiglieri regionali.
L'ex sottosegretario ai Trasporti e fondatore di SITAV SILAVORO per il Piemonte Mino Giachino è stato invece molto severo nel commentare la decisione di Bruxelles: "Scelta demagogica e grave per l'economia nazionale e torinese, che non risolve il problema dell’inquinamento perché oltre 100 milioni di auto euro 0,1,2,3,4 continueranno a circolare e non ci saranno persone in grado di acquistare una nuova auto elettrica. Persa l’occasione per un Piano europeo da 50 miliardi di incentivi per rottamare le vecchie auto sostituendole con euro 6 o ibride, così avremmo tagliato realmente inquinamento e avremmo dato un contributo al lavoro. Così il declino di Torino proseguirà, si rischiano di perdere centinaia di aziende dell’indotto e 70.000 posti di lavoro".
"Rifiutiamo ogni approccio ideologico al tema dello stop ai motori endotermici: ogni posizione, cioè, che si limiti ad affermare un principio senza considerare le conseguenze sociali e occupazionali. Ci aggrappiamo agli spiragli, sottili ma reali, che restano aperti all'indomani dell'accordo raggiunto tra i ministri dell'Ambiente dei Paesi UE sulla proposta di vietare, dal 2035, la produzione e la vendita di auto con motori endotermici. Restiamo convinti che elementi sostanziali quali, tra gli altri, la possibilità di introdurre carburanti non inquinanti per i motori endotermici non possano essere tralasciati. Dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche: il tema va affrontato con delicatezza e attenzione, rappresentando una questione troppo cruciale per il nostro futuro per diventare terreno di mero scontro ideologico" afferma Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati.