"La preoccupazione sul tema auto c'è da anni ed è pluriennale. E deve associare la parte istituzionale, a un livello di attenzione massima e assoluta". Così il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha commentato i recenti numeri che vedono altre 1.820 uscite volontarie con incentivi per Stellantis, di cui ben 600 nel Torinese. L'accordo è stato siglato ieri con i sindacati metalmeccanici, fatta eccezione per Fiom che non l'ha sottoscritto. Numeri che ovviamente destano preoccupazione non solo nel mondo delle organizzazioni sindacali, ma anche in quello politico.
"È per questo - ha aggiunto - che entro fine mese insieme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo avremo questo faccia a faccia con Stellantis". Un confronto, come chiarisce il governatore, che finalizzato in primis "a verificare l'avanzamento dei lavori dell'incontro che facemmo a fine marzo, oltre che le informazioni di dettaglio su queste situazioni".
Preoccupati anche gli industriali
Sullo stesso tenore anche il presidente dell'Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj: "La situazione è preoccupante, per le famiglie coinvolte. Ma c'è anche un impegno a trovare un nuovo lavoro per chi fuoriesce con l'incentivo". Marsiaj sottolinea però come sia tutto il comparto auto nazionale a soffrire e come sia necessario che il mercato riparta. "In Italia - ha chiarito - siamo passati da 1,2 milioni di vetture vendute a poco più di 420mila. Ritorni come quello di Iveco però sono incoraggianti, con la realizzazione dei nuovi autobus".
Perché a Torino usiamo bus cinesi?
Ma proprio su questo punto il numero uno degli industriali torinesi non risparmia una frecciata all'amministrazione. "È un peccato che i nuovi bus che il Comune vuole mettere in circolazione siano cinesi, mentre qui i grandi player come Iveco stanno riportando a casa la produzione".