La pioggia tanto attesa è arrivata ma con la grandine. Una perturbazione che ha colpito a macchia di leopardo in alcune zone del Piemonte con eventi estremi caratterizzati da nubifragi, rovesci di forte intensità, fulmini, forti raffiche di vento e grandinate anche dalle dimensioni anomale.
Le zone maggiormente colpite in Piemonte sono quelle del Vercellese dove tra Trino, Tronzano, Bianzé, Fontanetto Po e Ronsecco il maltempo ha danneggiato il mais, quella del Cuneese dove ad essere colpiti sono stati, principalmente i comuni di Farigliano, Piozzo, Carrù e Dogliani con danni ai vigneti, per le uve dolcetto, dal 70 al 90% e ai noccioleti e quella di Cavour, in provincia di Torino, dove a farne le spese è il mais e anche qualche frutteto non coperto dalle reti antigrandine. Il forte vento, poi, ha sradicato alberi, scoperchiato tetti delle cascine e, soprattutto nel saluzzese, i grossi chicchi di grandine hanno distrutto vari parabrezza delle auto.
“Aumentano così i danni con il maltempo che si aggiunge alla siccità ed, in particolare, la grandine è la più temuta dagli agricoltori perché in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione di lungo periodo con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. I nostri tecnici sono al lavoro in queste ore per verificare e dettagliare meglio quanto accaduto stanotte in tutte le province”.