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Economia e lavoro | 13 settembre 2022, 17:05

Mirafiori, l'appello della Fiom: "Vogliono produrre più esemplari di 500Bev, ma gli operai restano pochi"

Da 158 vetture di inizio produzione, ora si viaggia a ritmi di 180 auto per turno. I metalmeccanici Cgil: "Vogliono arrivare a 190 nel giro di una settimana, ma non ce la facciamo: servono nuovi inserimenti"

protesta sindacale

La protesta dei metalmeccanici di Mirafiori

Sempre meno operai e ritmi di lavoro sempre più impegnativi cui fare fronte. E' questa la denuncia che oggi i delegati della Fiom delle Carrozzerie di Mirafiori hanno voluto rendere nota attraverso un volantinaggio all'esterno della porta Due dello storico stabilimento torinese di Stellantis.

Più 500Bev (e un'età media elevata)

Un tema, mescolato a quello dell'età media che si alza sempre di più, che da tempo i metalmeccanici della Cgil rilanciano a gran voce. E che questa volta viene accompagnato da numeri e proporzioni, legati alla realizzazione di 500Bev, il modello che sta dando ossigeno e volumi alla fabbrica, ma che costa sforzi difficili da reggere, secondo i sindacati. "A inizio produzione della 500, nel 2021, si ragionava su 158 vetture realizzate per ogni turno di lavoro. All'epoca c'erano 216 addetti coinvolti, per una media di 1,36 operai per vettura prodotta. Ma adesso le cose sono andate peggiorando, dal punto di vista della fatica". 

Secondo la tabella riportata nel volantino, alcuni mesi dopo si era scesi - alla presenza di 200 operai - a "sole" 152 vetture. Ma oggi che gli addetti sono addirittura uno in meno (219), il ritmo produttivo fissa a 180 il numero di 500Bev da produrre in un singolo turno. "E ora, in una settimana, vogliono aumentare di dieci vetture il ritmo, arrivando a 190. Già da oggi, è stata inserita una vettura in più per turno", dicono le rsu di Fiom. Per un rapporto che scenderebbe a 1,15 operai per veicolo prodotto.

"Siamo ovviamente favorevoli a una salita produttiva, ma questo deve essere accompagnato da un inserimento in organico di nuove risorse, oppure con l'aggiunta di un terzo turno. Non si può continuare a fare efficienza pesando sui lavoratori. Stiamo lentamente tornando a produrre la quantità giornaliera di quando però in linea avevamo nuovi giovani al nostro fianco, anche se interinali: questo dimostra che erano organici indispensabili per affrontare il futuro produttivo, anche considerando le continue uscite incentivate. E chi rimane è sempre più pressato per poter rispondere alle richieste".

 

Massimiliano Sciullo

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