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Economia e lavoro | 17 ottobre 2022, 07:00

La Bulgaria del presidente Radev non vuole l’Ucraina nella NATO

In questo momento la Bulgaria è guidata da un gabinetto ad interim che è stato nominato dal Presidente della Repubblica Rumen Radev

La Bulgaria del presidente Radev non vuole l’Ucraina nella NATO

In questo momento la Bulgaria è guidata da un gabinetto ad interim che è stato nominato dal Presidente della Repubblica Rumen Radev. La linea di questo governo a provvisorio è orientata alla difesa dell’interesse nazionale bulgaro più che alle esigenze di Bruxelles di tenere unito il fronte anti-russo, sia a livello di NATO che di Unione Europea. È dunque sostanzialmente la posizione di Radev, che di recente non ha acconsentito a mettere la firma sotto il documento promosso da alcuni Paesi europei per esortare all’adesione dell’Ucraina alla NATO. Secondo il presidente bulgaro, se oggi Kiev entrasse nell’Alleanza Atlantica potrebbe di fatto scatenare un conflitto di portata mondiale. Inoltre, come riporta il sito Strumenti Politici, la Bulgaria non vuole inviare armi a Kiev perché ritiene che un gesto simile avvicinerebbe Sofia alla partecipazione diretta alla guerra. Infine, il governo ha manifestato l’intenzione di dialogare con Gazprom per riattivare le normali forniture di combustibile. Si capisce dunque come la Bulgaria di oggi sia una dolorosa spina nel fianco per l’élite euroatlantica, che ha bisogno di stringere ancora di più gli Stati europei sotto un’unica guida, diretta contro la Russia e contro la varietà di posizioni e di interessi nazionali. L’ultima iniziativa bulgara che scardina il blocco europeista è la revoca delle sanzioni alle aziende russe di carburante per autoveicoli. Dal momento che la loro benzina e i loro servizi servono alle operazioni degli enti statali per la sicurezza, l’ordine pubblico, la sanità e gli altri settori di pubblica utilità, fino a fine 2024 sarà consentito a Lukoil e alle altre compagnie russe di stipulare contratti di fornitura con Sofia. In Bulgaria Lukoil ha una catena di distributori e una raffineria di importanza strategica, la più grande dei Balcani.

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