Defendente Ferrari e “gli altri” protagonisti della nuova mostra alla Fondazione Ometto Accorsi che resterà aperta al pubblico fino al 29 gennaio.
Sei sezioni allestite con una trentina di opere provenienti solo da collezioni private per raccontare l’evoluzione della pittura piemontese tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento.
Dai Giovanni Canavesio, il pittore celebre per la “Cappella Sistina delle Alpi” nel santuario di Notre Dame des Fontaines in val Roya, fino a Giovanni Martino Spanzotti, diventato interprete del rinnovamento rinascimentale in Piemonte e che influenzerà il lavoro di Defendente Ferrari, suo allievo e maestro della pittura rinascimentale della regione.
Proprio a Defendente Ferrari è dedicata l’ultima delle sezioni. Autore di polittici e pale d’altare, era noto per il suo stile ricco di preziose decorazioni che derivavano dalla tradizione nordica. Alla Fondazione Ometto Accorsi sono presente alcune importanti opere: la Natività, il Bacio di Giuda, ma anche diverse pale con i santi quali Santo Stefano.
La mostra si interroga anche su che cosa è stato il collezionismo privato e la sua importanza nel corso del tempo, indaga i rapporti con le botteghe, la produzione figurativa.
Per info: www.fondazioneaccorsi-ometto.it