Uno spazio immersivo dove lo spettatore è invitato ad abbandonare lo sguardo e una piattaforma circolare, con il pubblico disposto intorno a 360 gradi. In Flora #1 gli artisti Giulia Arcangeli e Luis Paredes Sapper di Compagnia Duo Kaos si muovono sulla scena contaminando le tecniche del circo contemporaneo - bicicletta acrobatica, mano a mano e l’utilizzo di un attrezzo aereo creato dalla compagnia - con la ricerca coreografica. La compagnia porterà in scena in forma di anteprima l’esito del primo studio di Flora #1 dal 9 al 18 dicembre, con due repliche al giorno per un totale di 12 repliche, presso il teatro Café Müller di Torino in via Sacchi 18/D, nell’ambito della stagione teatrale 2022/23, curata dal centro di produzione blucinQue/Nice.
In accordo con la cifra stilistica della compagnia, Flora #1 si sviluppa attraverso la giustapposizione di scene dal forte impatto visivo ed emotivo: il linguaggio e le tecniche del circo contemporaneo, la ricerca coreografica, il valore simbolico degli elementi in scena e l’utilizzo di musiche e sonorità originali sono i mezzi espressivi di una poetica evocativa. La scenografia è costituita da un palco girevole in legno di diametro circolare e la costruzione delle scene, delle composizioni e delle azioni coreografiche prevede la collocazione del pubblico a 360°. In un percorso di costante ricerca, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, spontaneità e ricercatezza, le creazioni della compagnia si compongono di paesaggi visionari dove i corpi e gli oggetti sono ugualmente protagonisti e motori drammaturgici. I corpi, attraverso la relazione gestuale reciproca e con lo spazio, evocano l’ambiente materico della terra, la ciclicità della vita che ha un inizio e una fine, il cui ricongiungersi ne simboleggia l’eternità. La suggestione ritualistica è convocata a far emergere il carattere universale della storia, a tradurre in gesto poetico il mistero della vita.
“Grazie alla coproduzione di blucinQue/Nice – spiegano gli artisti - abbiamo potuto far germogliare questo progetto, che può dirsi ancora in fase di studio. Prevediamo un debutto ufficiale nel 2023. Il lavoro nasce attorno ad alcune parole chiave: la prima è seminare, il cui significato si dispiega in numerosi campi semantici, dal più terreno al metaforico, come accade in ambito religioso, filosofico, educativo. Per l’essere umano l’azione del seminare ha rappresentato una delle più grandi rivoluzioni della storia, ha modificato la scansione del tempo, ha proiettato l’uomo nel futuro. Poi c’è il seme, oggetto dell’azione del seminare, che racchiude tutta la bellezza della natura. In esso sono custodite le caratteristiche della futura pianta: ripetizione, mimetismo, erranza, mescolamento, equilibrio. C’è una parte di questa bellezza che è nascosta e invisibile”.
Il paesaggio scenico, spiega ancora la compagnia, “è punto d’incontro tra reale e immaginario, dove il passato riverbera nel presente gettando tracce di futuro, dove la bellezza si cela e si rivela nell’azione. Un vortice circolare scandisce il tempo modulando la velocità, i corpi si muovono in relazione a quel movimento e sono connessi da forze magnetiche che li attraggono e respingono: la relazione tra i corpi e gli oggetti in scena è ispirata dal rapporto di forze che regola la relazione tra Sole e corpi celesti. Ne risultano gesti semplici e immaginifici, sensazioni di equilibrio e squilibrio”.
Info su www.blucinque.it