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Attualità | 17 gennaio 2023, 11:00

Incubo cat-calling, lo subiscono 8 donne su 10: dalla scuola parte il laboratorio anti molestie

Ragazze che non vogliono più andare a scuola a causa delle proposte indecenti ma anche chi ha paura di denunciare. Nasce la Palestra di autodifesa verbale: video su TikTok e magliette per difendersi dal cat-calling

Incubo cat-calling, lo subiscono 8 donne su 10: dalla scuola parte il laboratorio anti molestie

Roberta (nome di fantasia) ha 14 anni e non ha più voglia di andare a scuola. Il motivo? Le continue molestie verbali che la ragazza subisce sul tram 4. “Cosa fai dopo?”. E ancora: “Vuoi uscire con me?”.

Attenzioni sgradite, oggi chiamate cat-calling: il termine con cui si definiscono le molestie verbali che l’84% delle donne italiane ha subito almeno una volta prima dei 17 anni. 

I risultati del progetto presentati in consiglio regionale 

Ed è su questo tema che si è concentrato il progetto “Palestra di autodifesa verbale, per una difesa non violenta ed efficace”, promosso dal Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile ETS, in collaborazione con la Consulta femminile regionale, che ha coinvolto anche alcuni studenti e studentesse del liceo Santorre di Santarosa.

Magliette e video su TikTok 

I ragazzi hanno condiviso esperienze, appreso strumenti per disinnescare le molestie, affrontato discussioni e laboratori. Gli studenti hanno poi realizzato due magliette con su scritto “Se non rispondo al tuo cat calling è perché ho di meglio da fare” e “Se fai cat calling non sei più figo”.

Le loro esperienze verranno divulgate su canali social come Instagram e TikTok, al fine di “educare” altri ragazzi e ragazze a tenere comportamenti corretti e a sviluppare consapevolezza su una problematica sempre più attuale. Si, perché se le denunce e i reati sono in aumento (+33% nel 2022 secondo la Questura), il sommerso rimane enorme. 

Gavazza: “Difendersi sempre, ma mai con violenza”

All’incontro con i giovani è intervenuto Gianluca Gavazza, vice presidente del Consiglio regionale con delega alla Consulta femminile: “Difendetevi sempre, ma mai con violenza. Bisogna sempre farsi rispettare, ma senza mai usare la violenza: queste iniziative portano messaggi importanti ed educano”. “In Italia - ha proseguito Gavazza - a differenza di altri paesi, il cat calling non è considerato reato”. “Questo fenomeno non va sottovalutato, è una molestia che limita la libertà delle donne. Abbiamo bisogno di leggi adeguate, che siano al passo con il progresso” ha concluso il vice presidente del Consiglio regionale. 

Sul tema è intervenuta anche Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile regionale: “Serve un’innovazione culturale: un tempo ci insegnavano a far finta di nulla, a non rispondere. Ed è vero: il codice penale, sul cat calling utilizza termini desueti”.

Andrea Parisotto

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