L'Astanteria Martini tornerà, prima o poi, al suo antico "splendore": è stato confermato il coinvolgimento dell'ex ospedale "Einaudi" di via Cigna nel Pnrr. Il primo passo consisterà nella costruzione della nuova Centrale Operativa Territoriale (o COT, ndr): l'avvio dei lavori è previsto entro la fine di febbraio o l'inizio di marzo, mentre per la ristrutturazione delle vecchie strutture dove sorgeranno l'Ospedale e la Casa di Comunità bisognerà avere ancora un po' di pazienza.
La Centrale Operativa Territoriale (COT)
A confermarlo, durante un'apposita Commissione andata in scena in Circoscrizione 7, è stato il direttore dell'ASL della Città di Torino Carlo Picco: "Abbiamo la possibilità - ha dichiarato – di partire a brevissimo con i lavori per la COT, che dovrebbe essere operativa entro fine anno: tutto dipenderà dai tempi burocratici del Comune, a cui chiederemo di velocizzare le operazioni. Queste Centrali sono quando di più innovativo previsto dal Pnrr perché metteranno in connessione vari servizi Asl, come quelli legati alla domiciliarità, con gestione prevalentemente telefonica e computerizzata".
A livello materiale, questa fase prevede la costruzione di un nuovo edificio posto sul retro dell'Astanteria: "Abbiamo - ha specificato l'architetto dell'Asl Salvatore Giarrusso – già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni Culturali per l'intervento: appena avremo l'ok anche dal Comune inizieremo con la realizzazione della struttura, che sarà dotata di postazioni telefoniche e di un ufficio per il coordinatore infermieristico, mentre l'accesso verrà garantito dal giardino".
L'Ospedale e la Casa di Comunità
L'Ospedale e la Casa di Comunità richiederanno invece tempi molto più lunghi: "Su questo - ha proseguito Picco – siamo in linea con le tempistiche perché il Pnrr impone condizioni molto rigide: tutte le assegnazioni, infatti, devono essere fatte a livello centrale, per cui siamo in attesa che da Roma arrivino segnali per poter pianificare le ristrutturazioni; in ogni caso, come previsto dallo stesso Pnrr, entrambe le strutture devono essere consegnate entro il 2026. Siamo pronti a sottrarre al degrado e a restituire alla città un'area importante che può diventare in modello grazie alla collaborazione istituzionale".
Per quanto riguarda le caratteristiche dell'Ospedale, infine, le idee spno già delineate: "Avrà – ha concluso – un totale di 40 posti letto, suddivisi in 2 reparti. I pazienti, di complessità bassa, possono essere 'arruolati' direttamente dal medico di famiglia qualora ritenesse opportuno tenerli sotto osservazione ma senza necessità di ricovero. Si tratta, nella pratica, di un setting intermedio tra l'assistenza domiciliare e le cure ospedaliere, mediate dal medico di medicina generale".