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Cronaca | 08 febbraio 2023, 07:40

Studente ferito dal lancio di una bici ai Murazzi: fermati 5 giovani, tre sono minorenni

I carabinieri sono riusciti a risalire a loro grazie alle immagini raccolte da 120 telecamere e alle testimonianze

I carabinieri, grazie alle immagini e alle testimonianze, hanno bloccato  due 18enni e tre minori tra i 15 e i 17 anni

I carabinieri, grazie alle immagini e alle testimonianze, hanno bloccato due 18enni e tre minori tra i 15 e i 17 anni

Fermati cinque giovani accusati di aver lanciato la bici elettrica che il 21 gennaio, ai Murazzi, ha gravemente ferito un giovane studente palermitano. Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno fermato il gruppo di ragazzi - due 18enni e tre minori tra i 15 e i 17 anni - dei quali 4 con precedenti di polizia, ritenuti gravemente indiziati di concorso in tentato omicidio. Tre italiani e due moldavi, di Barriera di Milano e Aurora.

23enne ancora in terapia intensiva

Le indagini sono state avviate dopo che nella tarda serata del 21 gennaio scorso Mauro Glorioso, studente palermitano di 23 anni, è stato colpito alla testa da una bicicletta elettrica di bike sharing, lanciata dalla balconata del Lungo Po Cadorna – Murazzi, mentre era in fila davanti alla discoteca The Beach. Il 23enne è ancora ricoverato, in terapia intensiva presso il CTO di Torino.  

 

Telecamere e task force

L’attività, condotta da una task force composta dai carabinieri che da oramai più di un anno monitorano i giovani che si muovono nella zona del centro cittadino per contrastare il fenomeno delle baby gang, ha preso il via dall'analisi delle testimonianze raccolte sul posto e nei giorni successivi. Sono poi state controllate le immagini dei sistemi di videosorveglianza cittadini e privati, oltre 120 telecamere e decine di ore di registrazioni. Operazioni che hanno permesso di raccogliere indizi a carico dei 5 indagati.

 

In fuga sul bus

I giovani, giunti presso il lungo Po Cadorna, dopo essersi affacciati dalla balconata, avrebbero preso la bici lanciandola di sotto senza un apparente motivo. Si sarebbero poi dileguati dal centro cittadino utilizzando un mezzo pubblico, con il quale avrebbero raggiunto il quartiere di provenienza. Prezioso il contributo fornito da alcuni giovani testimoni che, aderendo agli appelli, si sono rivolti all’Arma per raccontare quanto avevano visto. 

 

Lo Russo: "Grazie ai giovani che hanno testimoniato" 

Ad invitare, nelle scorse settimane, i giovani a farsi avanti era stato anche il sindaco Stefano Lo Russo che oggi su Facebook scrive: "Voglio davvero esprimere la mia gratitudine agli investigatori dell'Arma e al loro comandante provinciale Generale Lunardo per il grande impegno, così come a tutti i ragazzi e le ragazze che in questi giorni hanno collaborato alle indagini aiutandoli con le loro testimonianze". "Un pensiero di incoraggiamento lo voglio rivolgere a Mauro che si trova ancora al CTO e alla sua famiglia, cui va tutta la nostra amicizia e vicinanza", conclude il primo cittadino. 

 

Cinzia Gatti

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