Basse di Stura. Qui - tra via Reiss Romoli, la superstrada Torino-Caselle e la sponda destra della Stura- il Comune di Torino è proprietario di due terreni che verranno bonificati grazie ai soldi dell'Europa. L'area della Città è molto vasta, ha un'estensione di circa 120-140 mila metri quadrati. Entro il 2026 Palazzo Civico investirà poco meno di 16 milioni di euro di fondi Pnrr per la messa in sicurezza.
Area verde e pannelli solari
Attualmente il terreno ha una destinazione a parco urbano, ma il futuro è tutto da scrivere. L'area complessiva di Basse Stura appartiene a quindici proprietari diversi. L'uso fatto in questi anni del quadrante è molto vario, si va da aree agricole, a zone produttive industriali e artigianali.
In parallelo alla messa in sicurezza e pulizia dei 120mila metri quadri, il Comune dovrà valutarne l'utilizzo, come confermato dall'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni. Una delle ipotesi sul tavolo potrebbe essere quello di destinazione mista per i due terreni, cioè oltre alla piantumazione di alberi e mantenimento dello spazio verde, si parla di produzione di energia pulita con pannelli solari. Su quest'ultimo fronte Palazzo Civico ha avviato un dialogo con Italgas, proprietario di un terreno limitrofo, per poter mettere una vasca per raccogliere le acque meteoriche.
Con il M5S Parco Ecosistemico
La Giunta Appendino, su proposta dell'ex assessore all'Ambiente Alberto Unia, negli scorsi anni aveva approvato le linee di indirizzo progettuali per il primo Parco Ecosistemico della città nell’area Basse di Stura.
Nei piani dell'Amministrazione a 5 stelle si puntava sulla rinaturalizzazione dell'area, anche in un'ottica di lotta al cambiamento climatico.