Si chiama "The Plastic age" la mostra-museo dedicata al tema dell’inquinamento da plastica dei mari. Perché a Torino il mare non c'è (lo cantavano già gli Statuto), ma serve coltivare la consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale. A cominciare dai ragazzi delle scuole, cui viene offerto un "viaggio nel tempo" dai risvolti inquietanti: in esposizione, infatti, ci sono contenitori in plastica ritrovati sulla spiaggia e che rappresentano prodotti in vendita negli anni Settanta-Ottanta. La dimostrazione che la plastica, appunto, non muore mai. Ma resta nascosta a inquinare.
Una mostra "per due"
La mostra, in collaborazione con il progetto Archeoplastica, è ospitata tra Green Pea e Centro commerciale Lingotto, fino al 25 marzo. Nel Cortile 3 della ex fabbrica Fiat e sui piani del centro commerciale che si dedica ai temi ambientali. "Non è solo una mostra, ma un vero progetto educativo - spiega Enzo Suma, fondatore di Archeoplastica - Tutto ruota attorno al paradosso della plastica: spesso sono contenitori, ma anche oggetti che possono restare sotto la sabbia per decenni, quasi integri. E i pezzi che mancano sono frammenti diventate microplastiche, ovvero quelle che entrano nella catena alimentare venendo mangiate dagli animali e poi dall'uomo".
Un'invenzione italiana, finita male
"La plastica l'ha inventata un italiano - dice Francesco Farinetti, ceo di Green Pea - ma non avrebbe mai immaginato che l'avremmo usata in maniera così sbagliata, monouso e buttandosi nel mare. E così finisce che la mangiamo, tramite i pesci".
"Da noi entrano circa 20mila persone ogni giorno - aggiunge Fabrizio Cardamone, direttore Centro Commerciale Lingotto - e noi vorremmo dire le cose che dice questa nostra a tutti loro, tutto il giorno".
Un pugno nella stomaco
"Gli oggetti in mostra sono un pugno nello stomaco per le nostre generazioni e testimoniano che vita lunga abbia la plastica - sottolinea Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio Regionale Piemonte -. Ci sono tanti oggetti che potremmo usare diversamente risparmiando tonnellate di plastica".
"La plastica purtroppo è molto comoda e viene utilizzata anche quando non è necessaria - aggiunge Chiara Foglietta, assessora transizione ecologica e digitale e politiche per l’ambiente, Comune di Torino - Per questo è importante fare bene la differenziata".
"A Moncalieri facciamo tante attività per il recupero della plastica - commenta Laura Pompeo, assessora alla cultura del Comune di Moncalieri - ma come archeologa ricordo in Siria e in Giordania, luoghi isolati in cui però compariva tantissima plastica. Uno scenario agghiacciante. Voi ragazzi dovete essere i testimonial del messaggio di questa mostra".
"Noi politici rischiamo di prendere decisioni da soli - ammette Alessandro Azzolina, assessore all’istruzione e all’ecologia del Comune di Nichelino - e abbiamo bisogno della vicinanza dei ragazzi. Solo in apparenza la plastica è progresso, in realtà è una delle brutture che ha fatto l'uomo".
"Spesso diffondere la sensibilità sulla differenziata è frustrante - spiega Paola Bragantini, presidente AMIAT - Ma un cammino è stato fatto e dovrà essere portato avanti. Anche grazie alle nuove generazioni".






















