Arriva anche a Torino il sospiro di sollievo da parte del mondo degli industriali dopo le aperture europee sullo stop a benzina e diesel. Gli spiragli regalano sorrisi anche a Giorgio Marsiaj, da sempre alfiere di una transizione "controllata" verso le nuove motorizzazioni".
Favorevoli all'elettrico, ma senza strappi
Ne ha parlato a margine dell'inaugurazione del palazzo Rey, sede di Ascom Torino, dopo i lavori di restauro.
"Siamo sempre stati favorevoli all'elettrico, ma non si può imporre una tecnologia - dice il presidente dell'Unione Industriali di Torino - La scadenza per la neutralità ambientale è condivisa, ma non si può mettere in difficoltà un settore".
A rischio 70mila posti di lavoro
Le conseguenze (e i timori) sono chiari da tempo. "Solo in Piemonte sono 60-70mila i lavoratori coinvolti. E se ci sono altre tecnologie disponibili per raggiungere l'obiettivo green è giusto pensarci", conclude Marsiaj.
Agenti di commercio: "Non penalizzare le imprese"
Fnaarc, l'organizzazione di categoria degli Agenti e Rappresentanti di Commercio, segue da vicino la discussione in corso sulla transizione ecologica dei veicoli. "Per la categoria il passaggio all’elettrico rischia di tradursi in un aggravio di costi insostenibile - spiega Gino Mattiolo - : le automobili elettriche sono molto costose e agli agenti di commercio non è consentito di portare in detrazione l'intero costo del bene strumentale primario, cioè l'automobile. Fino all'anno 2002 gli agenti di commercio potevano portare in detrazione l'80% del costo dell'automobile del valore di 50milioni di lire. Con l'avvento dell'euro questo tetto si è attestato a 25mila euro. È evidente che tale importo è molto lontano dal costo di un’auto elettrica".
"Non siamo contrari all’elettrico, ma chiediamo che si ponga attenzione al processo di transizione in modo che non penalizzi le imprese, ricordando che ogni agente di commercio è un’impresa. È necessario prendere in considerazione i meccanismi di ammortamento dei veicoli acquistati in modo da non danneggiare non solo gli agenti di commercio, ma anche la catena della produzione e della distribuzione", conclude Mattiolo.